Ashley Judd: "Grazie all'aborto non ho condiviso un figlio con il mio stupratore"
La 50enne attrice ha raccontato la sua storia per schierarsi contro una legge restrittiva sull'aborto che si sta approvando nello Stato della GeorgiaHa raccontato la sua storia per spiegare l'importanza della possibilità di abortire in maniera sicura e legale.
Ashley Judd, 50enne attrice, una delle più schiette di Hollywood, è intervenuta alla decima conferenza sulle donne "Women in the World Summit", per la legge introdotta recentemente in Georgia, che vieta l'aborto quando si inizia a sentire il battito cardiaco del feto, circostanza che può verificarsi anche quando la donna ancora non sa di essere incinta.
"Come tutti sanno, non l'ho mai nascosto, sono sopravvissuta a tre stupri. E una delle volte che sono stata stuprata sono rimasta incinta. Sono molto grata di aver potuto usufruire di una procedura d'aborto sicura e legale, perché non avrei mai potuto condividere il mio bambino con uno stupratore. Il violentatore, che è del Kentucky come me, che risiedo in Tennessee, avrebbe avuto diritti di paternità sia nel Kentucky che nel Tennessee", ha raccontato l'attrice.
"Per questo avere accesso a un aborto sicuro è molto importante per me. La democrazia inizia sulla nostra pelle, non dovrebbero esserci regole su ciò che si vuole fare con il proprio corpo".
Judd è una delle sostenitrici del movimento #MeToo, una delle prime a denunciare il potente produttore Harvey Weinstein, contro cui sta portando avanti una richiesta di risarcimento danni per diffamazione e molestie.
È anche una delle oltre 50 star di Hollywood che hanno firmato una lettera in cui si minaccia di boicottare i progetti cinematografici e televisivi realizzati in Georgia se nello Stato dovesse passare questa legge che limita l'aborto.
(Unioneonline/L)