Niente ‘quote rosa’ a Sanremo 2022, e spazio al merito: Amadeus si smarca dalla proposta del ceo della Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana), Enzo Mazza, che ha lanciato l'idea di portare in gara all'Ariston un cast formato per metà da artiste.

"Con grande rispetto non sono d'accordo: non ho mai scelto una canzone in base al sesso dell'artista, sarebbe un grave errore, la scelgo in base alla bellezza", precisa il direttore artistico e conduttore del festival. "Non vedo perché dover dare una quota alle donne, sarebbe quasi offensivo nei loro confronti. La musica è arte, e nell'arte non puoi creare zone prestabilite".

La "gender equality”, spiega Amadeus, "dipende dal numero dei brani che viene presentato. Se tra i Giovani su 800 candidature ci sono 200-300 donne non è colpa mia. Poi tra queste 300 ci sono sempre artiste che hanno brani buoni, presenze importanti. E nel cast di Sanremo Giovani ci sono perché hanno brani forti". In ogni caso "ci sono donne fantastiche in tutti i festival che hanno dato filo da torcere agli uomini: è questa la cosa più importante, non una preselezione", aggiunge, rilanciando la palla nel campo della discografia. "La proposta potrebbe partire dalla stessa industria: sono tutti uomini ai vertici, tranne Caterina Caselli alla Sugar. Lo stesso vale per le associazioni musicali. Se si tratta di un segnale importante, è giusto che parta da loro".

Peraltro, sollecitato sul futuro del festival, il conduttore e direttore artistico ipotizza una successione al femminile: "Chi vedrei dopo di me? Solo donne". Un assist raccolto a distanza da Antonella Clerici: "Mi piacerebbe chiudere la carriera con un altro festival".

LE INDISCREZIONI – A calcare il palco dell’Ariston dall'1 al 5 febbraio potrebbe intanto essere Alessia Marcuzzi, stando all'indiscrezione diffusa da “Chi” (pronto a scommettere anche sul ritorno di Roberto Benigni): "Non posso né confermare né smentire, ma ben vengano i rumors", sorride Amadeus. "Ci sono rumors che sorprendono persino me, notizie incredibili, liste in cui tre o quattro nomi sono giusti, gli altri sbagliati, ma giusto che sia così. Sanremo è questo, bisogna accettarlo. Magari tra i tanti rumors ti vengono in mente nomi che non avevi ipotizzato".

Quanto a Fiorello, "lo conosco da 35 anni e qualsiasi cosa faccia, lo so una settimana prima: ho fatto due festival con lui ed è stata una gioia, perché è come se fosse mio fratello. Mi auguro che ci sia anche nel terzo: lo deciderà lui, ora sta facendo teatro... In qualsiasi momento le porte sono spalancate".

I SUPER OSPITI – Dopo l'edizione difficile della pandemia, "un Sanremo storico, complicatissimo", il festival 2022 riapre il dossier ospiti internazionali: "Abbiamo trattative in corso, ma è tutto da verificare: oggi non si può chiudere un super ospite, bisogna vedere cosa accade in Europa. Lo sapremo con certezza a gennaio, non prima".

Quanto alle presenze in teatro “dobbiamo fare in modo che l'Ariston sia pieno di gente vaccinata e che tutto vada per il meglio".

Intanto si spera nel ritorno dei Maneskin sul palco che li ha incoronati vincitori proiettandoli verso un'incredibile cavalcata internazionale, dall'Eurovision agli Mtv Ema. Lo lascia intendere Claudio Fasulo, vicedirettore di Rai1: "Speriamo di vederli presto tornare anche da noi".

Qualcuno immagina già un possibile duetto con Vasco Rossi: "È chiaro che quando pensi ai grandi, il desiderio è averli tutti sul palco", si schermisce Amadeus, alludendo al toto-nomi che è già partito e per la gara spazia da Massimo Ranieri a Gianni Morandi, passando per Elisa, Ministri, Le Vibrazioni, Fast Animals and Slow Kids, Marlene Kuntz. "Ma non c'è preclusione per nessun genere musicale, vince la canzone", precisa Amadeus.

Il sogno resta sempre "tornare alla normalità, dando la possibilità al pubblico di godere di cinque belle serate". 

(Unioneonline/v.l.)

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