Fatti, notizie, aneddoti e curiosità sul 68esimo festival di Sanremo dalla voce di Luigi Mameli, nella città dei fiori per raccontare, in presa diretta, i segreti e le emozioni della rassegna canora più amata d'Italia.

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Non tutto finisce in gloria: peccato, noi avremmo voluto la vittoria de Lo Stato Dociale, dato che Gazzè era fuori dal podio. Meraviglioso Sanremo, questo del 2018. Grazie per essere stati con noi. Ciao care, ciao cari.

11 febbraio, h.1.20

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Non basta l'ansia della vita quotidiana. No: c'è quella aggiunta, durissima da combattere, data dall'attesa del vincitore del Festival. Ognuno ha la sua mania. I rigori che decidono un Mondiale, una botta di fortuna per una puntata al superenalotto, noi abbiamo l'ansia del vincitore del Festival. Ce n'è tre, di papabili. Annalisa, uffa, è brava, ma no. MetaMoro troppo tristi, noi della sala stampa Lucio Dalla tifiamo come hooligans per Lo stato Sociale.

11 febbraio, h.1.15

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Ha cantato tutto e ha fatto cantare tutti, Baglioni. Anche Pezzali, Renga e Nek: emozionati come bambini davanti al maestro. Ma quali superospiti? Hanno cantato, devoti, Strada facendo come degli scolaretti della scuola primaria. Che rivincita, questo Festival, per Baglioni. Non fa una canzone memorabile dal 1990, anno di Mille giorni di te e di me. Ma è qui, a battere tutti i record della tv. Dal 1999 nessuno faceva meglio di lui, negli ascolti. Non sento i suoi dischi da secoli. Ma sono lì sullo scaffale di casa e nella libreria di Spotify e ho voglia di riascoltare le canzoni di Claudionemio che tanto mi hanno dato una vita fa. Ma la vita è adesso e le canzoni, quelle belle, durano per sempre. Il suo ultimo capolavoro si chiamava Oltre: ventotto anni fa. Ma sembra scritto ora, quel disco.

11 febbraio, h.1

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Nella vita si ha bisogno di vacanza. Dall'andar al lavoro alle sei e mezzo del mattino, dall'ufficialità della vita fatta di lavatrici da fare, orari da incastrare, figli da portare a tennis, pomeriggi vuoti senza nulla da fare. A volte basta una canzone per dare un senso – effimero, innocuo, ma pieno di colore – a questa vita. "Una vita in vacanza" de Lo stato sociale ha fatto miracoli qui, al Palafiori. Tutti a ballare, a fare i trenini di brasil-lalalala- come ragazzini fuori di casa per una sera. La musica è anche puro divertimento. Poco importa se stonano i cinque monelli bolognesi. Per la sala stampa a Lucio Dalla dedicata hanno vinto loro.

10 febbraio, h.23.30

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Sanremo, atto finale. Edizione da record negli ascolti, top assoluto per le canzoni degli ultimi - non so - dieci anni? Io sono malato di Sanremo e so che stasera ho visto scrivere una pagina indelebile di questo Festival. Laura Pausini è arrivata, ha cantato e ha "mandato a casa tutti". Un filo di voce per il suo nuovo meraviglioso singolo "Non è detto". Era abbottonata, ha abbassato di non so quanti toni la canzone e ha fatto il "compito". Poi è arrivato Baglioni e ha lasciato andare il cuore - forse protetta da uno degli idoli della sua adolescenza - cantando come se non ci fosse un domani, come se non avesse avuto la febbre sino a due giorni fa. Michelle le ha chiesto un'altra canzone. E lei è uscita dall'Ariston, presa dalla febbre di voler dire cantare e dimostrare ciò che è: una che ama ciò che fa, una che si mette in gioco, buttandosi senza paracadute. Non si era mai vista un'esibizione così. Ha mandato a casa tutti, le polemiche stanno a zero.

10 febbraio, h.23

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Si parla d’amore a Sanremo: qual è la novità, direte voi. Ma quest'anno ci sono due canzoni bellissime con due titoli antitetici: "Adesso" di Diodato (e Roy Paci) e "Eterno" di Giovanni Caccamo.

L'adesso di un amore nuovo, talmente importante che diventa eterno. Scrive Diodato, dopo un disco di amore rotto come "Cosa siamo diventati": "Dici che ritorneremo a guardare il cielo?" e subito si apre un mondo nuovo, con la consapevolezza di "capire che adesso è tutto ciò che avremo" senza ansia di futuro. Ma questo adesso non ce lo toglie nessuno. Arriva Lucio Dalla ad unire idealmente le due canzoni: l'adesso che diventa l'eterno: "è eterno ogni minuto ogni bacio ricevuto dalla gente che amato".

E Caccamo scrive: "Sento che in questo momento qualcosa di strano, qualcosa di eterno mi tiene la mano". Devo aggiungere altro?

9 febbraio, h. 18.30

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Le pagelle della terza serata.

CLAUDIO BAGLIONI - Stasera il Festival lo apre lui con voce e chitarra in tiro con "Via": si prende la scena, ormai vittorioso anche sui numeri (ha fatto meglio di Conti e De Filippi: ciao a tutti). Lui che i numeri veri li ha fatti coi milioni di dischi venduti. Ci ha messo cuore cervello e mestiere. E ha vinto. Voto: 7

MICHELLE HUNZIKER - L'eterna ragazza di più bella cosa non c'è, di grazie di esistere. La ragazza che conosce il mestiere della tv. A tratti sembra di essere a Striscia la notizia, urlacchia. Ma ha uno stile suo, unico, solare, ironico, indubbiamente moderna e vincente sempre anche quando si mette a nudo come nell'autobiografia. Voto: 6 e mezzo

PIERFRANCESCO FAVINO - La sorpresa tra le sorprese del Festival. Attore di discreto talento, prestato alla pubblicità, alla tv, al canto e (maluccio) ai passi di danza. Ed ora che ha vinto la scommessa della conduzione del Festival, che farà? Speriamo non diventi testimonial di biscotti. Conosciamo la fine che ha fatto un suo collega, figo come lui. Voto: 7

MUDIMBI - Il mago. Compitino pulito pulito: Mudimbi si muove bene sul palco, rappa il giusto, ammicca il giusto. "E poi svanisco in un sorriso, come fa il mago". Magia: la canzone non c'è più. Voto: 5

EVA - Cosa ti salverà. Le ho chiesto se avesse un film, un libro, una canzone salvavita. Mi ha risposto: "La vita". What else? Voto: 5

ULTIMO – Il ballo delle incertezze. Mia nonna diceva "ha stoffa" quando uno del festival le piaceva. Ecco, Ultimo mi sembra abbia stoffa. Scampoli di Grignani e Moro. Pezzi di piccole storie senza ritorno. Merita di vincere. Voto: 6 e mezzo

LEONARDO MONTEIRO - Bianca. Faceva il ballerino ad Amici. A Sanremo canta. Ha un doppio talento, è bisvalido come le figurine di 40 anni fa? "La mia parete è Bianca, quando il tuo aereo ritorna, cambia colore con te". Ecco, ritorna: sarai più fortunato. Voto: 5

GIOVANNI CACCAMO – Eterno. Dicono che è un giovane vecchio, Caccamo. Questa canzone mi commuove proprio. Forse io sono un vecchio che si sente giovane? "E non capire niente e non volere niente a parte gli occhi tuoi". E se fosse davvero amore? Voto: 7

LO STATO SOCIALE - Una vita in vacanza. Cari amici delle radio mainstream volevate l'imprimatur di Sanremo per suonare alla radio questi monelli in vacanza? Si chiamava indie la musica strana. Non diamo etichette. Hanno spaccato. "E nessuno che rompa i coglioni": ecco! Let's dance! Voto: 7 e mezzo

LUCA BARBAROSSA – Passame er sale. Una canzone come questa dà l'esatta cifra di questo Festivalbaglionesco: una canzone come questa non ci sarebbe stata a Sanremo sino a qualche anno fa. Una canzone come questa che dice "si me chiedi l'amore cos'è, io non c'ho le parole ma so che ner core nun c'ho artro che te”. Voto: 6

ENZO AVITABILE CON PEPPE SERVILLO - Il coraggio di ogni giorno. Questa canzone se fosse stata cantata da Luis Fonsi sarebbe stata un successo internazionale. Un aggiustino di qua, uno di là e avrebbe fatto il botto. Ce la teniamo noi così com'è. Voto: 6 e mezzo

MAX GAZZÈ – La leggenda di Cristalda e Pizzomunno. Di bellezza antica: piena di grazia, di sogno, di suoni che hanno la forma del cuore. Un capolavoro assoluto. "Ma io ti aspetterò… fosse anche per cent'anni aspetterò". Voto: 10

ROBY FACCHINETTI E RICCARDO FOGLI - Il segreto del tempo. Ve la ricordate Parsifal, In diretta nel vento, Io e te per altri giorni, Stagione di vento? Ma anche Dammi solo un minuto, Pensiero o Piccola Katy, Storie di tutti i giorni. Ecco, fermate la musica di questi due. Voto: 3

ERMAL META E FABRIZIO MORO – Non mi avete fatto niente. Je la fanno o non je la fanno? Je l'hanno fatta! L'unica "polemica" del Festival sul presunto plagio. Una canzone giusta, scritta cantata e arrangiata bene. Sul podio sicuro. Voto: 6

NOEMI - Non smettere mai di cercarmi. Ha l'intenzione, Noemi. Quella delle grandi cantanti. Lei che stenta a trovare la canzone che la rappresenti. Ha fatto fatica negli ultimi tempi. Ma va dritta lì dove il cuore è scoperto, a toccare con due parole le sensibilità più nascoste: "Tu vai già via… via". Voto: 6

9 febbraio, h. 13.30

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Quattro donne su venti campioni in un Festival la cui conduttrice è una donna forte e determinata come Michelle Hunziker. Parlano tutte e quattro di amore.

Annalisa chiude un ciclo della sua vita con un disco chiamato "Bye bye" e con la canzone sanremese in cui canta "poi ritorniamo giù lungo discese pericolose senza difese". Nina Zilli preferisce chiamarle femmine, le donne. "Donna non si piace invece guarda quanto è bella/ donna che si cambia mille volte e resta quella". Senza offesa per Noemi ed Annalisa, è Nina la diva del Festival. (La Vanoni è fuori dal giudizio, su: meravigliosa e punto). Lo sa di essere una donna bellissima e modernissima a cui sta da dio un cappellino qualunque. Poi c'è Noemi, a cui poco importa di essere diva, almeno credo. Lei va dritta lì, dove il cuore è scoperto, a toccare con due parole le sensibilità più nascoste. "Non smettere mai di cercarmi dentro ogni cosa che vivi e per quando verrò a trovarti in tutto quello che vivi… e piano piano tu vai giù via… via". È nei puntini di sospensione prima del secondo "via" il senso dell'abbandono. Va bene, non aggiungo altro: mi viene in mente Mia Martini e Minuetto. Mi sto commuovendo. A dopo.

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Mi chiama l'amico della vita e mi dice: "Ma dai, dammi un gossip: uff, ma non ce ne sono gossip seri? Canzoni di cui parlare male, dai, dai, cose che ci fanno ridere". Gli rispondo: "No, no, no: nessuna". Per citare (tanto per essere ripetitivo) Lucio Dalla: "...tra un anno passerà, è questa la novità!".

La novità è Sanremo, Sanremo è la novità? Ma non era una roba di cui vergognarsi a guardarlo? Ma non era super coolintelletualchicradicalnew non guardarlo ed uscire la sera? Poi Lo stato sociale rischia di vincere il Festival! Oggi le radio mainstream suonano "Una vita in vacanza", una canzone pop e basta.

Ma ci voleva Sanremo, colleghi delle radio, per accorgersene? Se hai un pezzo forte, arrivi, prima o poi. Non credo che il talento di Vasco Rossi o quello di Tiziano Ferro sarebbero potuti rimanere nascosti in un cassetto. Però vedere che Sanremo tiene botta ai tempi che cambiano, a me che sono malato di Sanremo, è una gran goduria.

8 febbraio, h. 16.00

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C'è il sole a Sanremo, stamattina. È andata bene anche ieri: gli ascolti della seconda serata danno un punto in più a Baglioni rispetto a Conti e De Filippi dell’anno scorso. Me lo immagino felice e sornione, Claudione nostro. Lui che è il numero uno delle classifiche. Battilo, Baglioni: è suo il disco più venduto di sempre in Italia. La vita è adesso del 1985 ha 2.500.000 di copie all’attivo. Poco importa se ieri sera Il Volo ne ha dato una versione karaoke. "Ma le canzoni son come i fiori nascon da sole e sono come i sogni" cantava Vasco. Appartengono al pubblico, a chi le canta e le vive nel proprio cuore.

E al Festival 2018 di canzoni belle ce ne sono tante. Prendi "Almeno pensami" scritta da Lucio Dalla e cantata da Ron. Scrivo dalla sala stampa a Lucio dedicata, e lui è qui con la canzone di Rosalino e con lo spirito guida pronto ad illuminare come un dio pagano tutti i musicisti presenti al Festival.

Siamo qui a raccontarvi e vivere con voi il presente della musica italiana con i grandissimi musicisti di sempre pronti ad indicare la via a tutti. E Lucio Dalla è uno spirito assoluto. Pausa caffè: a dopo!

8 febbraio, h. 13.30

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Che bello è sentire le canzonidelfestivaltuttoattaccato. E raccontarle a voi così come mi arrivano, care e cari lettori. Fare le classifiche e dare i voti come al Liceo mi fa impazzire. Seconda serata, dieci Big e quattro giovani in gara.

Le Vibrazioni – Così sbagliato

Zitti zitti, questi quarantenni sono suonatissimi dalle radio. Fa un po’ impressioni vederli coi capelli meno lunghi e più bianchi. Ma sono passati quattordici anni da Vieni da me. Danno l’impressione di quelli rimasti ai riff di chitarroni Guns&Roses style. Sono un po’ antichi, hanno il mestiere alle spalle, suonano bene, cantano di cose di looser de noartri. Si devono svintaggiare. 5 e mezzo.

Nina Zilli – Senza appartenere

Cool è cool, Maria Chiara. Brava è brava. Ma canzoni belle che rimangono non ne ha, Nina. Della serie cantanti in cerca di autori. Che poi, porelle, ce l’hanno tutti questo problema. Le canzoni belle sono poche e chi le scrive se le canta pure. Non c’è un progetto dietro questo disco, sembra nato - boh - non si sa come. Nina Simone, che tanto le piace, non sarebbe stata contenta di cantare questa canzone che qui rimane. Senza appartenere. A nessuno. 5 .

Elio e le storie tese – Arrivedorci

Ma non si erano sciolti l’anno scorso? Forse sì forse no. Mai pervenuti, anyway. Mi sono impegnato ad ascoltarli: ma sono sempre stato allergico alla loro musica. Non ce l’ho mai fatta, giurocontuttoilcuore. S.v.

Diodato e Roy Paci – Adesso

Diodato ha troppa classe. Ed è un uomo fragile come dichiara, a cuore nudo, in una sua bellissima canzone. Roy Paci lo accompagna alla tromba, con discreto stile ed apparente distacco. Mi hanno preso alla gola, queste parole: “E dici che avremo prima o poi il coraggio di vivere tutto per davvero”. 7 pulitopulito.

Ornella Vanoni, Bungaro e Pacifico – Imparare ad amare

A me le canzoni che parlano d’amore degli adulti piacciono da matti. Soprattutto se sono belle vere sentite e vissute come questa. Care donne altre del Festival, imparate da Ornella. Lei ha sempre avuto un filo di trucco e un filo di tacco. Ed una classe infinita. Si fa accompagnare da due eleganti signori di modi e penne fini. Hanno tutti e tre un filo di voce. Spezzata dall’emozione di amori infranti. Bisogna imparare ad amarsi e a perdonarsi. 7 e mezzo.

Red Canzian – Ognuno ha il suo racconto

Inizia su uno scivoloso “du du du du” che ricorda “Ode to my family” dei Cranberries un po’ accelerata. E di trottolino amoroso duddududadada. Certo che vedere pezzi di Pooh sparsi sul palco dell’Ariston dà un filo di inquietudine. Oh, non ce la fanno a mollare la presa. Gli volevo bene a Red da bambino. I Pooh sono stati un signor gruppo e hanno scritto canzoni belle e non dimenticate. Ma qual è il senso di questa canzone bruttina bruttina? Comunque da bassista dei Pooh era meglio di Fogli. 4

Ron – Almeno pensami

Dalla mi manca ogni giorno. Ed ogni giorno capisco col cuore e con la mente che Lucio era fuori dal giudizio. Questa canzone era nel cassetto ed un motivo forse c’era. Non gli venivano più benissimo, negli ultimi anni, le canzoni. Ma Ron la canta col cuore di Lucio e ce la fa rivivere come nessuno meglio avrebbe potuto fare. Classe infinita. 7.

Renzo Rubino – Custodire

Renzo Rubino è come quei compagni del Liceo bravini e pure simpatici, ma di cui non ricordi manco il viso dopo la fine dell’estate della maturità. Di canzoni così di cantanti così ce ne sono stati sin troppi in Italia e nel mondo. 5.

Annalisa – il mondo prima di te

Ha una voce cristallina, anche quando sale sale di tonalità non stona mai, la dottoressa in Fisica. Mi ha colpito dal provino di Amici, otto anni fa. E nessuna sua canzone mi ha mai affondato. Qualcuno le dia una bella canzone, per favore. Non può andarle un po’ di culo come alle sue colleghe che con una sola canzone ci hanno fatto una carriera? 6 menomeno

Decibel - Lettera dal Duca

Tra pezzi di Pooh sciolti, Elio e le storie tese che si sciolgono ogni anno, I Decibel (e le Vibrazioni) si riuniscono. Erano decisamente innovativi ad inizio anni 80. Ora sono una minestra riscaldata di quelle già precotte. Ruggeri le ha sapute scrivere, le canzoni, qualche volta da dio. Loredana Bertè e Fiorella Mannoia ancora gli accendono ceri. David Bowie è sulle stelle, lasciamolo lì. E lo accenda al Duca, il cero, Ruggeri. 5.

8 febbraio, h. 8.30

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È delirio Sanremo! Stash di The Kolors è braccato dalle fans che manco Justin Bibier. Ma anche le signore che amano Ron, Fogli e Facchinetti fanno la fila per un selfie. Quest'anno come da anni non succedeva i fans di artisti lontano anni luce tra loro sono presenti nel grande circo mediatico che è Sanremo. Il centro d'Italia per una settimana. Un centinaio di testate internazionali sono arrivate nella città dei fiori per raccontare il Festival. Un giornalista cerca di buttarla politica, ma Baglioni dice che il Festival è al di sopra. Le polemiche stanno a zero nonostante l'assenza del rap. La verità è che questa edizione è davvero bella e centrata. Le conferenze in sala stampa si susseguono in un crescendo emotivo. E stasera i primi quattro giovani. E dopo ci sentiamo ancora.

7 febbraio, h.17.30

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Sanremo cresce negli ascolti, aumenta il pubblico giovane. Baglioni gongola in conferenza stampa. I numeri parlano chiaro: è il miglior risultato degli ultimi tredici anni. Meglio di Conti e di Fazio. Lui che ha lasciato alla Hunziker la conduzione ufficiale e a Favino la possibilità di dare il meglio di sé. Le canzoni al centro del Festival. "Le canzoni non devono essere belle, devono essere stelle, illuminare la notte" scrive Jovanotti. E dopo una notte in cui hanno preso forma nella nostra mente, alcune ci danno dei pugni allo stomaco. Una su tutte. Max Gazzè ha fatto un CAPOLAVORO di canzone. La leggenda di Cristalda e Pizzomunno è elegante, sinfonica, fuori dagli schemi radiofonici mainstream. Erano anni che Sanremo non aveva una canzone così. Grazie, Max.

7 febbraio, h.13.30

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Ed eccoci a Sanremo: Radiolina vi racconta il Festival. Luigi Mameli, Simon Luca e Fabio Leoni a, mettere la voce a Radiolina, le parole su L'Unione Sarda, le immagini a Videolina. Le dirette di Facebook e le storie di Instagram. Ma l'essenza sono le canzoni. Quelle che ricorderemo e quelle che già al primo ascolto dimenticheremo. La magia è la stessa. Ogni anno mi viene l'ansia mista ad entusiasmo. Perché Sanremo è Sanremo. E quest’anno a dirigerlo c’è Claudio Baglioni a "mettere al centro le canzoni". Lui che ne ha centrate a decina, di canzoni. Che paragona a profumi. Di magliette fini che sanno di salsedine e di schiuma di cavalloni pazzi che s'inseguono nel mare. Parte un po' lento, questo Festival. Ma sa di grazia antica. Nella loro eleganza fuori dagli schemi, Claudio Michelle e Pierfrancesco. Radiolina già da oggi suonerà le canzoni che sente più vicino alla sensibilità degli ascoltatori che ogni giorno la scelgono. Che Sanremo sia!

7 febbraio, h. 8.30

Luigi Mameli
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