Addio al giornalista Sandro Petrone. Lo storico conduttore del tg2 è morto a Roma a 66 anni.

A stroncarlo una grave malattia che tre anni fa lo aveva anche costretto alla pensione.

Petrone si era dedicato così a fare il musicista, una delle sue più grandi passioni.

L'inviato, noto volto del Tg2, era stato nei principali teatri di guerra, dal Medioriente ai Balcani.

Risale proprio al 2018 la pubblicazione di "Solo fumo", una sorta di concept album, un disco che gira attorno ad un'unica storia, quella di un inviato speciale che, dopo quarant'anni in giro per il mondo, lascia il giornalismo per tornare cantautore, come in gioventù, nella Napoli della Vesuwave.

Nato a Napoli, Petrone ha iniziato la sua carriera giovanissimo partendo dalle radio private per poi arrivare alla carta stampata. Nel '79 gli inizi della collaborazione con la Rai.

Come inviato di guerra (primo italiano a trasmettere dal Kuwait liberato, ex Jugoslavia, Kosovo, Iraq, Libano, attentati dell'11 settembre in Usa, attentati dell'11 marzo a Madrid, Iran, Afghanistan, Libano, Libia) è stato anche il primo giornalista italiano a coprire grandi eventi adoperando una propria telecamera (guerra del Golfo, crollo dell'Urss e guerra in Jugoslavia).

Ha lavorato nelle sedi di corrispondenza della Rai di New York, Londra, Parigi e Mosca.

(Unioneonline/v.l.)
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