Addio a Reitano, la voce del Sud
Mino era malato da due anni: si è spento nella sua casa di Agrate Brianza, assistito dalla moglie Patrizia e dalla figlia, Giuseppina ElenaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
E' morto dopo una lunga malattia Mino Reitano. Il cantante, 64 anni, si è spento nella sua abitazione di Agrate Brianza, assistito dalla moglie Patrizia e dalla figlia Giuseppina Elena. Reitano era malato da due anni, ed era stato sottoposto a un intervento chirurgico un anno e mezzo fa. I funerali del cantante, che lascia anche un'altra figlia, Grazia Benedetta, si svolgeranno giovedì, alle 15, nella chiesa di Agrate Brianza.
LA STORIA La vicenda di Mino Reitano è una tipica storia degli anni Sessanta, un ragazzo povero del Sud che comincia a cantare in Germania insieme ai ''Beatles'' quando non erano ancora i Beatles, diventa ricco e famoso negli anni del boom e dei milioni di 45 giri, e resta sempre un bravo ragazzo del Sud. Nella seconda parte della sua carriera per tornare al successo e fare la tv, da bravo ragazzo, era diventato il personaggio di se stesso, un inconsapevole simbolo del trash, digiuno di certi meccanismi che però gli permettevano di restare alla ribalta, tornare a San Remo e andare in America a cantare negli stadi pieni di italiani. Persino la sua spietata malattia è diventata una di quelle storie che non mancano mai in quei rotocalchi televisivi dove è nata la sua seconda giovinezza professionale.
LA MUSICA Mino in Germania c'era andato da emigrante ma con i fratelli suona rock'n roll, così ad Amburgo si trovò a dividere il palco con i Quarrymen, che, tornati a Liverpool, diventeranno i Beatles. Poi è diventato un protagonista della canzone italiana degli anni Sessanta: prima Castrocaro, poi nel '67 San Remo con un brano di Mogol e Battisti, ''Non prego per me''. Nel 1968 arriva al primo posto della hit parade con ''Avevo un cuore che ti amava tanto'', seguito da un altro grande successo, ''Una chitarra cento illusioni''. Nel 1971 vince un Disco per l'estate con ''Era il tempo delle more''. E' il suo periodo più felice, partecipa a tutti i festival più importanti, vende tantissimi dischi, è un protagonista fisso di Canzonissima, scrive pure canzoni per Mina e Ornella Vanoni. Il tutto con un fare tra l'impacciato e il dinoccolato e un modo di cantare che sta tra Paul Anka e Luciano Tajoli.
RANIERI "Avrei dovuto chiamarlo proprio oggi - racconta Massimo Ranieri - per me era come un fratello maggiore. Eravamo tutti e due del Sud e per lui provavo grande stima e un affetto sincero. Era la purezza in persona e questo colpiva il pubblico, quella sua bontà e modestia. Era partito dalla Calabria ed era andato in Germania per cantare le nostre canzoni".
LITTLE TONY "Era un collega e un amico speciale, prezioso, da 40 anni": Little Tony si dice "molto addolorato" per la scomparsa di Mino Reitano, al quale era stato vicino in questi ultimi due anni di malattia.
PIPPO BAUDO "Mino Reitano era un bravissimo ragazzo, ostinato, il classico emigrante con grande voglia di arrivare, esuberante, simpatico". Così Pippo Baudo ricorda commosso il cantante, scomparso questa sera a 64 anni.