Addio al regista Paolo Taviani, morto a Roma, all'età di 92 anni, dopo una breve malattia.

Sino alla fine erano con lui la moglie Lina Nerli e i figli Ermanno e Valentina.

Lunedì 4 marzo è prevista la cerimonia laica funebre alla Protomoteca del Campidoglio dalle 10 alle 13. Paolo, insieme al fratello Vittorio, morto nel 2018, ha costituito una coppia indissolubile del cinema italiano. Fratelli toscani, erano nato a San Miniato, che hanno affrontato con rigore e impegno civile la settima arte.  

«Siamo cresciuti insieme io e Vittorio e sempre lavorando», ha raccontato Paolo in occasione della presentazione di "Leonora addio", l'ultimo film.

Tra le pellicole realizzate con il fratello anche “Padre padrone”, del 1977, liberamente tratto dall'opera omonima di Gavino Ledda. Una vicenda autobiografica ambientata in Sardegna. Il percorso di un pastore che, in un ambiente familiare dominato da un padre autoritario, trova la strada verso l'istruzione e la laurea universitaria.

Il film ha vinto la Palma d'oro al trentesimo Festival di Cannes. Un lungo cammino, all'insegna della coerenza, contraddistinto da pellicole come "I sovversivi”, “San Michele aveva un gallo”, “Allonsanfan”, “Il prato”, “Fiorile”, “Tu ridi”. 

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