“È tutto falso”. Così Ricky Martin il 4 luglio respingeva le accuse di violenza domestica di cui deve rispondere in Portorico, il suo Paese natale.

Allora non si conosceva il nome della presunta vittima e si parlava genericamente di stalking, ma la situazione per il cantante 50enne si aggrava. A denunciarlo, per abusi sessuali, è stato il nipote 21enne, Dennis Yadiel Sanchez.

Secondo quanto riferito dal ragazzo gli abusi sono avvenuti durante una “relazione” tra i due che sarebbe durata “sette mesi”. Se giudicato colpevole, Martin rischia fino a 50 anni di carcere, il massimo della pena previsto dalla legge portoricana in caso di rapporti incestuosi.

Il processo comincia il 21 luglio, quando il 21enne apparirà davanti a un giudice per confermare le sue accuse. Allora il giudice deciderà se l’ordine restrittivo a carico di Martin rimarrà in vigore o verrà annullato.

“Accuse false e disgustose” secondo Marty Singer, avvocato del team legale della popstar. Gli avvocati di Martin preparano la difesa chiamando in causa anche “problemi di salute mentale” del ragazzo e citando una denuncia per molestie che avrebbe ricevuto da una donna. E smentiscono la relazione tra i due, “Ricky Martin non ha mai avuto un rapporto sessuale o sentimentale con suo nipote".

Ricky Martin è sposato da cinque anni con l’artista siriano Jwan Yosef, hanno due figli nati da maternità surrogata.

(Unioneonline/L)

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