Una folla composta e commossa ha accompagnato l’ultimo viaggio di Francesco Pilu, l’artista padrese scomparso mercoledì a 72 anni.

Nella chiesa di Sant’Ignazio da Laconi la bara del leader dei Cordas et Cannas è coperta dai fiori bianchi e avvolta, simbolicamente, nella bandiera dei quattro mori: “Franziscu”, la sua Sardegna come la sua musica, una cosa sola portata orgogliosamente nel mondo. Nella breve omelia dell’amico Padre Carlo, il frate cappuccino ha voluto sottolinearne le doti umani oltre che artistiche, di «persona  che sapeva vivere con gli altri, che sapeva vivere la relazione», pronto a spendersi per il prossimo e sempre con il sorriso. Una persona che trasudava umiltà, il ricordo di molti, a dispetto della grandezza della sua arte.

Diversi gli omaggi musicali spontanei, dal francescano “Dolce Sentire” cantato da Enzo Mugoni al “Deus ti salvet Maria” intonato dai Tenores di Bitti. Concluso il rito funebre, e sciolta la tensione in un lungo applauso, il ricordo rotto dalla commozione dell’amico musicista usinese Gianmario Virdis che ha rivolto parole di affetto verso la famiglia, la moglie Tiziana e i figli, Elias, Davide e Loredana.

«Abbiamo perso una persona unica e inimitabile  – ha detto – con lui parlavo spesso di voi di cui era tanto orgoglioso».

Stretti intorno alla famiglia gli amici Cordas, l’ex sindaco di Padru Antonio Satta e l’attuale primo cittadino Antonello Idini, il gruppo folk di Olbia, insieme a tanti colleghi musicisti; ricordato anche il suo impegno con l’associazione AIL. “Mannu cantore de sa terra mia”, le parole conclusive della poesia in sardo, una carezza che la cantante Anna Maria Puggioni ha voluto dedicare all’amico Francesco.  

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