La Regione Sardegna ha stanziato un milione e mezzo di euro per gli anni 2021-2023 (500mila euro all’anno) per gli aiuti agli investimenti nel settore apistico.

La misura ha l’obiettivo di incentivare e migliorare l'allevamento apistico per la salvaguardia dell'ape italiana e delle api autoctone tipiche, e la pratica del nomadismo.

Il settore è di grande importanza per l’economia dell’Isola.

È previsto un contributo massimo complessivo per azienda pari a 60mila euro per le imprese singole e a 150mila euro per le forme associate di produzione (cooperative e loro consorzi, organizzazioni di produttori del settore apicoltura).

L’intensità degli aiuti non può superare il 40% dei costi ammissibili a contributo. L’aliquota potrà essere elevata al 60% per le aziende ricadenti in zone soggette a vincoli naturali.

Tra le spese considerate ammissibili, l’acquisto di macchinari, arnie, mezzi di trasporto e attrezzature; la realizzazione, la ristrutturazione e l’ammodernamento di strutture utili per esercitare l’attività; le spese generali (redazione del piano aziendale, progettazione e direzione lavori).

Tra i mezzi di trasporto finanziabili rientrano quelli per il trasporto del prodotto trasformato (escluse le auto) e quelli per l’esercizio dell’apicoltura nomade (trasporto di alveari); sono compresi gru e altri strumenti per la movimentazione degli alveari, carrelli e rimorchi.

È invece escluso l’acquisto di alveari, pacchi d'api e api regine.

Possono richiedere l’aiuto le piccole e medie imprese attive nel settore con non meno di 50 alveari per le imprese singole (200 per le forme associate di produzione).

I dettagli nella delibera dell’8 ottobre pubblicata sul sito della Regione Sardegna.

(Unioneonline/F)

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