Falcidiati dalla pandemia, dal calo di clienti e dalle chiusure forzate, gli imprenditori della ristorazione possono contare sul "bonus ristoranti", un contributo a fondo perduto che va da un minimo di mille euro a un massimo di 10mila euro, al netto Iva, per l’acquisto di prodotti agroalimentari e vitivinicoli italiani.

Il bonus, noto anche come fondo ristorazione", è inserito nel Decreto Agosto convertito nella Legge 126 ed è entrato in vigore dal 15 ottobre; prevede lo stanziamento di 600milioni di euro per il 2020, a sostegno di ristoranti, mense, aziende di catering, agriturismi, alberghi che esercitano l’attività di ristorazione che, da marzo a giugno 2020, abbiano subito un calo di fatturato di almeno un quarto rispetto allo stesso periodo del 2019.

Le imprese che hanno avviato l’attività dopo il 1° gennaio 2019 possono avere accesso al fondo anche se non hanno subito il calo di fatturato. Rientrano nel provvedimento gli acquisti effettuati dal 15 agosto 2020 in poi, e devono riguardare almeno tre prodotti diversi della filiera italiana, nessuno dei quali deve superare il 50% della spesa totale.

Le richieste di contributo devono essere presentate a Poste italiane, o agli sportelli dell’ente, o direttamente sul “portale della ristorazione”, piattaforma web creata ad hoc. Poste verifica il rispetto del massimale degli aiuti de minimis, quindi il ministero delle Politiche agricole autorizza in automatico la corresponsione di un anticipo pari al 90% del contributo riconosciuto. Il pagamento avviene tramite bonifico effettuato sempre da Poste italiane. Entro 15 giorni dal ricevimento dell’anticipo, l’azienda beneficiaria deve presentare a Poste la quietanza di pagamento degli acquisti. Una volta acquisita tutta la documentazione, Poste Italiane emetterà i bonifici a saldo del contributo concesso.

(Unioneonline/F)
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