È stata la Casa della Cultura, a Livorno, a ospitare il quinto appuntamento dei seminari che rientrano nel progetto regionale della Fasi "Su sardi e sas àteras limbas de minoria".

All'incontro, organizzato dall'associazione culturale sarda "Quattro Mori", hanno preso parte tanti soci e molti cittadini livornesi e toscani, e ha visto la sinergia tra il Centro interdipartimentale di Studi Ebraici "Michele Luzzati" dell’Università di Pisa, la Comunità Ebraica di Livorno, il Centro Studi Internazionale "Le Livornine".

Il seminario, aperto dal presidente del circolo, Antonio Deias, è proseguito poi con le relazioni di Lorenzo Filipponio (Università Humboldt di Berlino), di Fabrizio Franceschini (Università di Pisa) e del teologo Enea Santaniello Corrado (direttore del Centro Studi Internazionale "Le Livornine" e membro del sinodo della Congregazione Olandese-Alemanna di Livorno).

Il pubblico (foto dell'organizzazione)
Il pubblico (foto dell'organizzazione)
Il pubblico (foto dell'organizzazione)

I tre studiosi hanno illustrato quanto la particolare situazione politico-economica di Livorno si sia lungamente riflessa anche negli usi linguistici della città. Per lungo tempo, infatti, la pratica del plurilinguismo è stata una realtà nel centro toscano, prima che, a partire dalla seconda metà del XIX secolo, si imponesse definitivamente la lingua nazionale.

La comunità ebraica, per esempio, ha ricordato Franceschini, per molto tempo ha utilizzato lo spagnolo e il portoghese dal momento che il nucleo principale degli ebrei livornesi, di origine sefardita, proveniva dalla penisola iberica dalla quale i re cattolicissimi li avevano cacciati.

Proprio degli ebrei livornesi, inoltre, è anche un gergo utilizzato, sino a non troppo tempo fa, nel quale si possono riscontrare, oltre a un lessico fortemente infarcito di parole ebraiche, alcuni tratti fonetico-fonologici anti-toscani.

Gli interventi sono stati coordinati da Simone Pisano, docente di Linguistica Applicata e Fonetica e Fonologia presso l’Università "Guglielmo Marconi" di Roma e responsabile del progetto.

(Unioneonline/s.s.)

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