La scommessa riuscita della Sardinian Embassy of London
Festeggia un anno il nuovo Circolo sardo inglese nato dall'intraprendenza dei giovani emigratiNel cuore della City britannica, tra il Covent Garden e la sede della prestigiosa London School of Economics, c'è una piccola strada chiamata Sardinia Street, così chiamata perché qui si trovava la casa dell'allora ambasciatore sardo nel Regno Unito, e la Sardinian Chapel, dove ancora oggi è possibile vedere lo stemma con la bandiera dei Quattro Mori.
A questi riferimenti storici si sono ispirati i giovani sardi che hanno creato la Sardinian Embassy of London, punto di riferimento per tutti coloro che per ragioni di studio o lavoro hanno deciso di lasciare l'Isola e iniziare una nuova esperienza di vita oltre la Manica.
Per loro, i circoli e le associazioni sarde sparse nel mondo sono come piccole ambasciate a cui gli emigrati possono far riferimento, oltre che veicoli di diffusione e conservazione dell'identità isolana, delle sue tradizioni e della sua lingua.
L'iniziativa risale al 22 settembre del 2017 e col sostegno di Andrea Vallebona e Giannicola Saba, coordinatori del progetto regionale "Sardinia Everywhere" - che promuove la creazione di circoli degli immigrati sardi nel mondo -, il sogno è diventato realtà, ufficializzato con l'elezione di un direttivo di 10 ragazzi provenienti da Cagliari, Guspini, Bosa, Alghero, Nuoro e altri centri isolani.
L'obiettivo dei fondatori è stato quello di offrire un punto di raccolta per i tanti sardi residenti a Londra, sia per le questioni strettamente burocratiche legate all'inserimento nel Paese, sia l'assistenza nella ricerca di alloggi e lavoro.
Ma, come per i tanti Circoli sardi sparsi in ogni angolo del globo, non è secondario l'intento di promozione culturale, linguistica e imprenditoriale, oltreché di consolidamento dei legami tra chi parte e chi resta nell'Isola.
Lo scorso settembre Sardinian Embassy ha festeggiato il suo primo anniversario con un bilancio più che positivo, come spiega il segretario dell'associazione Andrea Demurtas: "Siamo partiti dal nulla come 20 soci, ora siamo quasi 100, siamo conosciuti sui social media, e abbiamo buone prospettive di crescere ancora. Il nostro evento per 'Sa Die se Sa Sardigna' ci ha permesso di raggiungere tanti sardi immigrati, e i contatti via Facebook ed email continuano a crescere".
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