Convegno e mostra a Concorezzo per un gemellaggio culturale tra la vigna di Malvasia di Leonardo da Vinci a Milano e quelle della Sardegna.

L'iniziativa, portata avanti dal circolo "Sardegna" di Concorezzo, Vimercate e Monza, è diretta a mettere in luce il legame tra le piante recentemente scoperte nel giardino degli Atellani di corso Magenta, nel capoluogo lombardo, che lo stesso Ludovico Sforza aveva regalato all'artista per l'affresco del Cenacolo, e quelle tipiche di alcune zone dell'Isola.

Al dibattito hanno preso parte, oltre alle autorità comunali, anche Gianraimondo Farina, dell'Università Cattolica di Milano, e Carlo Rivolta, appassionato di enologia.

"Il primo - racconta Salvatore Carta, presidente del circolo - ha spiegato di come Leonardo, pur non avendo mai visitato la Sardegna, nel codice Atlantico la citi molte volte in quanto era in contatto con intellettuali sardi. In particolare con il Vescovo di Santa Giusta, Monsignor Gaspar Torretta, medico di Papa Borgia. Il religioso gli diede il libro di Archimede e probabilmente anche qualche litro di Malvasia che si coltivava nelle vigne del Campidano di Oristano e che era un delizioso vino da messa. A Leonardo piacque molto tanto che decise di impiantare il vitigno di Malvasia nella sua vigna di Milano. Forse proveniva proprio dalla Sardegna...".

Rivolta "ha invece illustrato i vari tipi di Malvasia, elogiando in particolare quello di Bosa e di Cagliari, vitigno importato in Sardegna dai Bizantini dal '600 in poi. E infine Ofelia Usai ha letto una poesia in omaggio a Leonardo per le celebrazioni dei 500 anni della sua scomparsa".

Nell'occasione è stata inaugurata la mostra composta da 55 quadri che resterà aperta fino al 15 dicembre.

(Unioneonline/s.s.)

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