Anche a Biella si è rinnovato il rito della consegna delle palme intrecciate alla sarda al vescovo, ai sacerdoti e alle persone consacrate da parte della comunità di emigrati.

Alla cerimonia erano presenti monsignor Gabriele Mana, il parroco del Duomo; don Carlo Gariazzo; don Luigi Tajana, di Bioglio; don Franco Diaceri, di Lessona; don Paolo Santacaterina, rettore del santuario di San Giovanni d'Andorno; don Giuseppe Fabri, parroco di Ronco Biellese particolarmente vicino alla comunità sarda durante il recente lutto che ha colpito la famiglia Gravellu.

Sua eccellenza ha ricordato Sant'Eusebio da Cagliari, primo vescovo di Vercelli nel IV secolo. "Entro il 2020 - ha annunciato il presule - con l'arcidiocesi di Vercelli è in progetto un pellegrinaggio a Scitopoli, luogo di esilio del vescovo sardo".

Il presidente del circolo Su Nuraghe, Battista Saiu, ha ricordato: "In continuità di fede e cultura siamo qui a testimoniare e tramandare fondamenti giudaico-cristiani attraverso gli insegnamenti di Eusebio "sardus natione".

Poi la consegna delle palme al cappellano di Su Nuraghe don Ferdinando Gallu, anche ai frati francescani di San Sebastiano, al Rettore di Oropa, don Michele Berchi, nelle mani del collegiale monsignor Salvatore Pompedda di Ozieri (Sassari) e a suor Cesarina Vaquer di Villasor (Cagliari), superiora delle suore di San Giuseppe di Oristano presso la clinica Vialarda di Biella, e alla madre generalizia, suor Maria Luciana Zaru di Genoni, in visita dalla Sardegna alle consorelle in servizio a Biella.
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