Carlo D'Andrea, 57 anni, di Cagliari, vive a Rio de Janeiro da oltre 20 anni. Ex calciatore della primavera del Cagliari e del Quartu Sant'Elena, è nato e cresciuto nel popolare quartiere Is Mirrionis. Un cagliaritano purosangue quindi.

A Rio de Janeiro l'ex calciatore sta bene, è inoltre sposato con una ragazza brasiliana, con cui gestisce un'attività immobiliare. Nel capoluogo sardo ha però lasciato il cuore e tantissimi amici, specie nel mondo del calcio, in cui D'Andrea è ricordato come una mezza punta di classe cristallina e dal guizzo vincente, apprezzato inoltre da allenatori importanti come Nene e Martiradonna.

Ora anche per Carlo, nel Brasile guidato da Bolsonaro, sono arrivati i giorni tristi del Coronavirus. "Il presidente Bolsonaro ha sottovalutato tante cose - esordisce - Diceva a tutti che il Coronavirus fosse una normale influenza e qua gli credevano pure. Ora non più, sono in tanti infatti anche a Rio, e non solo, a diffidare di lui".

In questo momento i morti per Covid 19 in Brasile sono più di mille e il picco della pandemia, a detta degli esperti, non è ancora giunto. "A Rio la gente ha infatti molta paura, anche io ho paura - puntualizza D'Andrea - Abbiamo capito che il peggio deve ancora venire. Non oso immaginare cosa potrebbe succedere nelle favelas, totalmente impreparate ad affrontare l'emergenza".

Sinora però le restrizioni non sono severe come quelle adottate in Italia. "Io ad esempio posso uscire nel mio quartiere, ma non posso recarmi in un altro- dice - Per ora non è obbligatorio uscire con le mascherine e sono vietati gli assembramenti. Quasi tutti i negozi sono chiusi e la maggior parte delle persone rimane a casa. Generalmente le strade di Rio sono poco trafficate. Basta osservare quelle di Recreio e Copacabana, le cui spiagge sono vietate ai bagnanti. In altri tempi, a Pasqua, sarebbero state invase da almeno centomila persone".

Il pensiero di Carlo D'Andrea naturalmente è rivolto anche all'Italia, soprattutto a Cagliari e alla Sardegna: "Sono veramente addolorato - continua - per quello che sta succedendo nel nostro Paese. In Sardegna ho tantissimi amici e prego per loro. Per fortuna ci sentiamo sui social e ci sfottiamo un po'. Un modo per allentare la tensione. Sappiate però - conclude - che i brasiliani hanno sofferto moltissimo quando hanno visto le immagini terribili sul Coronavirus provenienti dall'Italia. Sono due popoli che hanno tante cose in comune e posso tranquillamente dire che i brasiliani amano gli italiani e l'Italia. Speriamo che questo incubo finisca presto per tutti".

Argentino Tellini

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