Una parola e uno starnuto. Michele Casu parla a stento. La debolezza che racconta si avverte dal suo tono di voce, dalle poche frasi sussurrate al telefono, con voce rotta. Ma fortunatamente ci sono i social. Perché è proprio grazie a Facebook che il ragazzo di Cabras, malato e solo in casa, in questi giorni terribili sente l'affetto di tante persone. È sul suo profilo che ha deciso di annunciare a tutti che da 15 giorni convive con il Coronavirus. «Quel mostro si è impadronito anche di me. Spero di guarire presto, che San Salvatore mi aiuti. In questi giorni penso spesso a lui».

L'isolamento - Michele Casu ha 47 anni e racconta il suo dramma dal letto di casa, in Germania, ad Amburgo. Lui è nato e cresciuto a Cabras, ma diversi anni fa ha deciso di lasciare il suo paese per cercare fortuna all'estero. In una delle città portuali più importanti della Germania è riuscito ad aprire un ristorante tutto suo. Ma ogni anno a settembre rientra a Cabras per onorare San Salvatore: c'è anche lui tra i 900 scalzi che trasportano di corsa il santo. Ora però è costretto a stare a casa, sofferente e stremato da questo virus subdolo che colpisce anche i giovani. «Sono preoccupato perché questa febbre che dura ormai da tempo non vuole passare nonostante le medicine. Ma sono anche tanto arrabbiato», racconta. «Uscivo di casa solo lo stretto necessario e usavo la mascherina. Vivevo con il disinfettante in mano, ecco perché non so come sia avvenuto il contagio».

Il racconto - È cominciato tutto due settimane fa. Ha iniziato ad avere un fortissimo mal di gola, un mal di testa lancinante e intensi dolori muscolari. Poi è sopraggiunta la febbre, 38 e mezzo. «A quel punto, visto che in televisione non si sente altro, ho deciso di chiamare una mia amica che lavora in un ospedale qui vicino. Ma giusto per precauzione. Lei stessa mi ha consigliato di recarmi subito al Pronto soccorso e così ho fatto. Nell'area adibita ai pazienti sospetti Covid-19 mi hanno fatto il tampone». Il risultato il giorno dopo: «Mai dimenticherò quel momento», racconta il ragazzo. «Una voce femminile mi ha detto che ero positivo e io sono scoppiato in lacrime. Non ci volevo credere. Ho avvisato subito i miei familiari e mi sono messo a letto perché ero già molto debole. Ho già perso diversi chili».

L'annuncio - Dopo un paio di giorni, ha deciso di dare la brutta notizia nel suo profilo Facebook. «Ho scelto di rendere pubblica la mia storia per sentirmi meno solo. Ho voluto dire a tutti che ero positivo al Covid-19 sia per ricevere un abbraccio virtuale, sia per avvisare le persone che nelle settimane precedenti sono state a stretto contatto con me. Tutto qui».

Ora spera solo che prima o poi questa febbre passi per sempre. E di poter almeno riacquistare le forze per poter svolgere le faccende di casa: «Per il pranzo e per la cena mi aiutano i vicini e una mia sorella che abita qua vicino, ma in casa non entrano», conclude. «Tutto questo finirà, prima o poi. Intanto stiamo tutti a casa. Perché come è successo a me potrebbe accadere a chiunque». Anche a quelli più attenti.

Sara Pinna

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