Sentimenti costosi. Un 68enne di Siligo, anni fa, aveva incontrato una donna in un locale mantenendo con lei un rapporto a distanza. L’uomo sopravviveva con 300 euro di pensione di invalidità ma dopo aver venduto un terreno poteva disporre di una cifra ben più consistente. E la 61enne di Cagliari ha cominciato a fare all’amico una serie di richieste finanziarie, giustificandole all’inizio con la diagnosi di un tumore.

Il 68enne, dal 2016 al 2019, ha fatto 142 vaglia postali versandole la somma di oltre 65mila euro.

La donna gli ha detto un giorno di trovarsi a Reggio Emilia, dove era rimasta senza fissa dimora perché l’avevano mandata via da un bed & breakfast. Grande la preoccupazione di lui per le sorti della “compagna”, tanto da rivolgersi alla stazione dei carabinieri chiedendo informazioni. I militari hanno capito subito che qualcosa non andava ed è partita una denuncia per truffa a carico della 61enne, accusa discussa ieri in tribunale a Sassari. La pm Alessia Sanna ha ritenuto provate le contestazioni e sollecitato una pena di un anno e 4 mesi. L'avvocato di parte civile, Giuseppe Melis, si è soffermato sui raggiri che, a suo parere, la donna avrebbe fatto al suo cliente approfittando anche delle condizioni di quest’ultimo, persona ingenua e che vive da sola con ben pochi contatti sociali. A difendere l’imputata l’avvocato Carlo Demurtas del Foro di Cagliari. La giudice Valentina Nuvoli ha rinviato per repliche e sentenza.

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