"Vogliamo portare avanti l'idea che i medici base facciano i tamponi. Se tutti i medici di base si occuperanno di fare tamponi ai pazienti che ne hanno bisogno e di attivare la sorveglianza non avremo più nessuna coda". Lo ha detto il presidente del veneto Luca Zaia.

"La proposta l'ho presentata al ministero - ha aggiunto - ho avuto la notizia che questa settimana si chiude, i medici faranno un accordo nazionale che dia un precetto, e non lo si faccia più su base volontaria".

Alle dichiarazioni di Zaia è seguita, però, la frenata dei camici bianchi. Massima disponibilità, infatti, dai medici di famiglia a fare i test rapidi, ma le strutture dove verranno eseguiti devono essere sicure e vigilate per la salute della cittadinanza, e la maggior parte degli studi medici non ha i requisiti. Lo hanno sostenuto le diverse federazioni (Fimmg, Snami, Intesa sindacale e Smi) nel corso del Tavolo di oggi tra Conferenza Stato-Regioni e sindacati.

(Unioneonline/v.l.)
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