“Garantire un accesso più efficace ai rimborsi e alle anticipazioni per i cittadini che, trovandosi nella necessità di ricevere prestazioni sanitarie fuori dalla Sardegna, sono costretti ad affrontare importanti spese che risulterebbero spesso insostenibili”.

La proposta è del consigliere regionale Pd Roberto Deriu.

“La crescente specializzazione delle cure, sommata allo spopolamento delle zone interne della nostra isola, favorisce il fenomeno della mobilità sanitaria passiva, sia all’interno che all’esterno della regione – spiega Deriu –. Ritengo doveroso prestare una maggiore attenzione a quelle migliaia di persone che, ogni anno, sono costrette a spostarsi dal proprio territorio per ricevere cure non disponibili nella propria provincia e, nel 2% dei casi, indisponibili addirittura nell’intera Regione”.
“Purtroppo – prosegue il consigliere dem – l’urgenza anche economica di chi lascia la Sardegna per motivi di salute non corrisponde ai tempi di erogazione dei rimborsi e delle anticipazioni previste dalla legge e dalla sua applicazione”.

Carenze e ritardi che verrebbero colmati dalla proposta di modifica di legge di Deriu, il cui testo si compone di 3 articoli.
Il primo riguarda un aumento del contributo concedibile dall’unità sanitaria di competenza, che passerebbe dal 70% al 100% dell’importo, nonché una diminuzione dei tempi di erogazione delle anticipazioni e dei rimborsi, con la possibilità di ricevere un voucher ottenibile entro 72 ore dall’approvazione della domanda.

Nel secondo si propone che il richiedente ottenga il rimborso delle spese sanitarie e di viaggio, con i tempi necessari all’erogazione delle somme che passano da 60 a 15 giorni.

Nell'ultimo articolo è previsto che sia la Regione a sostenere le spese per il trasporto delle salme, e non unicamente ad erogare un contributo.
“Con questa proposta di legge rimuoviamo tutti gli ostacoli e garantiamo una mobilità sanitaria più efficace – conclude Roberto Deriu –, un passaggio fondamentale per permettere le cure a tutti i cittadini sardi, anche a quelli costretti a spostarsi fuori regione per accedere a delle terapie più efficienti”.

(Unioneonline/l.f.)

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