Un progetto rivolto agli studenti dell’Isola per diffondere la conoscenza sulle principali manovre di primo soccorso come il massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore. È l’iniziativa “A scuola di primo soccorso”, che grazie a 439 corsi di formazione ha raggiunto nell’anno scolastico appena concluso circa 10.000 giovani e 1.100 professori di oltre 50 istituti scolastici sardi.

L’iniziativa, promossa da INAIL (Direzione Regionale Sardegna), Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna (USR), Italian Resuscitation Council (IRC) e Azienda Regionale per l’Emergenza e Urgenza della Sardegna (AREUS), ha permesso ai partecipanti di ricevere l’attestato BLSD (Basic Life Support and Defibrillation) che certifica la capacità di intervenire in caso di arresto cardiaco con le manovre di rianimazione cardiopolmonare e l’uso del DAE.

Un percorso formativo che proseguirà anche nei prossimi anni scolastici per coinvolgere sempre più alunni e i loro insegnanti, con l’obiettivo ulteriore di formare, tra i docenti, istruttori certificati che in futuro possano trasferire ai loro studenti le competenze acquisite. Alla base del progetto c’è infatti l’idea che gli istituti scolastici debbano diventare autonomi nell’insegnamento dei principi base del primo soccorso e formare così cittadini più consapevoli e pronti a intervenire in caso di necessità, innanzitutto attraverso una pronta attivazione del numero di emergenza, 112.

I DATI – Ogni anno gli arresti cardiaci sono 400.000 in Europa, di cui 60.000 circa in Italia e si stima che solo nel 58% dei casi chi assiste intervenga con le manovre salvavita (massaggio cardiaco, ventilazioni) e nel 28% dei casi anche con il defibrillatore. La sopravvivenza finale è di circa l’8%. La possibilità di sopravvivere a un arresto cardiaco diminuisce del 10% per ogni minuto che passa senza soccorsi.

«Le iniziative destinate al mondo della scuola rientrano nella mission istituzionale con cui l’Inail promuove la cultura e i valori della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, di studio e di vita quotidiana», commenta Alfredo Nicifero, direttore regionale Inail Sardegna.

«L’amplissima adesione delle scuole sarde al progetto, oltre ad essere un evidente riconoscimento verso la qualità della formazione proposta e l’efficienza dell’organizzazione coordinata dalla Direzione regionale Sardegna dell’INAIL, ha dimostrato una radicata e convinta consapevolezza che lo sviluppo delle competenze, spendibili in ogni situazione di vita e nel futuro professionale, sia al centro della programmazione dei piani dell’offerta formativa», afferma Francesco Feliziani, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Sardegna. «In tal senso insegnare ai giovani e ai loro docenti le tecniche di primo soccorso, e verificarne la loro puntuale applicazione, rappresenta un interesse strategico che non solo pone al centro l’importanza della cultura della prevenzione e della sicurezza, ma evidenzia anche come il contributo competente, attento e solidale di ciascuno sia funzionale al raggiungimento di un obiettivo comune. “A scuola di primo soccorso” può rappresentare realmente, a livello nazionale, un modello di progettazione interistituzionale capace di rispondere agli obblighi di legge e alle indicazioni offerte anche recentemente dalle linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica, nonché alle concrete esigenze formative degli studenti e dei loro docenti».

La partecipazione alle attività formative nelle scuole ha consentito all’Azienda Regionale per l’Emergenza Urgenza di parlare di Defibrillatori Semiautomatici. «È fondamentale che tra i giovani si diffonda l’importanza del Dae e il loro utilizzo» spiega Angelo Maria Serusi Commissario straordinario di AREUS. «In caso di emergenza, in attesa del 118, l’intervento tempestivo con il DAE può limitare il danno al cervello e salvare la vita». «Oggi grazie al Registro DAE istituito da AREUS, stiamo registrando e mappando tutti i defibrillatori presenti in Sardegna, per favorirne il reperimento e quindi l’utilizzo in caso di emergenza» aggiunge poi Serusi. «Ogni cittadino sul territorio regionale può quindi localizzare il DAE a lui più vicino attraverso la mappa disponibile sul sito dell’AREUS e a breve anche attraverso un’APP gratuita per telefoni cellulari. Affinché la mappatura dei Dae sia la più completa e aggiornata possibile, è auspicabile che ogni soggetto pubblico o privato, in possesso di un DAE, lo registri presso Areus. Per questo motivo una volta completata la formazione degli studenti, abbiamo lanciato l’iniziativa “Ambasciatori della Cardioprotezione”. Gli Istituti Scolastici i cui studenti avranno contribuito a far registrare più defibrillatori, riceveranno dei DAE in donazione».

«La sopravvivenza all’arresto cardiaco cresce fino a triplicare dove la formazione sul primo soccorso è più diffusa tra la popolazione», osserva Andrea Scapigliati, presidente di Italian Resuscitation Council (IRC). «Per questo motivo il progetto che coinvolge gli istituti scolastici sardi risponde a un profondo bisogno sociale, formativo e civico e interpreta al meglio il significato della legge italiana 116 del 2021, tra le più avanzate in Europa, che ha introdotto l’insegnamento obbligatorio del primo soccorso a scuola. L’auspicio è che l’iniziativa nelle scuole della Sardegna, frutto della lungimiranza delle istituzioni del territorio, possa essere un modello anche per altre regioni italiane nella prospettiva di coinvolgere un numero sempre maggiore di studenti e docenti e di introdurre stabilmente la formazione sul primo soccorso nei programmi scolastici come prevede la legge italiana».

I CORSI – Il progetto “A scuola di primo soccorso” coinvolge studenti e professori in attività formative che uniscono lezioni frontali, esercitazioni pratiche e l’utilizzo di visori per la realtà virtuale che contribuiscono a rendere più realistiche le simulazioni di soccorso alla vittima di arresto cardiaco. Nei corsi, che sono curati da istruttori certificati da Italian Resuscitation Council (IRC), ragazzi e docenti acquisiscono contenuti specifici in materia di salute e sicurezza e consapevolezza dei rischi in ogni ambiente di vita e di lavoro, imparano informazioni essenziali sul sistema di emergenza e urgenza, sul primo soccorso (riconoscimento dell’arresto cardiaco, attivazione dei soccorsi attraverso il 112, manovre di rianimazione cardiopolmonare, utilizzo del defibrillatore, disostruzione delle vie aree, gestione delle emorragie) e sulla mappatura dei defibrillatori automatici esterni (DAE) installati in Sardegna, che è consultabile sul sito https://registrodae.areus.sardegna.it/dae

Il Progetto ha ricevuto dal Comitato Scientifico della XXIII^ Edizione del “Premio Basile per la Formazione nella P.A”, organizzato dall’Associazione Italiana Formatori (AIF) il Terzo Premio nella Sezione “Reti e Sistemi Formativi”, un prestigioso riconoscimento a livello nazionale che si propone di valorizzare e diffondere le migliori esperienze formative realizzate dalle Pubbliche Amministrazioni per il miglioramento concreto dei servizi offerti ai cittadini e che e premia, ogni anno, progetti e iniziative che si distinguono per qualità e positivo impatto nella PA.

(Unioneonline/v.l.)

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