Il vaccino Moderna e quello Pfizer-BioNTech hanno entrambi un'altissima efficacia, ma il primo offre una protezione leggermente più alta. È il risultato del primo confronto “testa a testa” su larga scala effettuato tra i due vaccini a mRNA e condotto dal dipartimento per i Veterans Affairs americano e pubblicato sul New England Journal of Medicine.

"Entrambi sono incredibilmente efficaci con rari casi di infezioni post-vaccino. Ma, indipendentemente dal ceppo di virus predominante - prima Alfa e poi Delta - Moderna ha mostrato di essere leggermente più efficace", ha detto uno degli autori dello studio Juan Pablo Casas Romero.

I DATI – La ricerca ha preso in considerazione circa 440mila veterani americani che avevano ricevuto uno dei due vaccini a mRNA, verificando la frequenza e la gravità di eventuali infezioni nei 4 mesi successivi alla seconda dose. Complessivamente, in questo periodo, si sono verificate 2.016 infezioni (1.135 nei vaccinati Pfizer-BioNTech, 881 in quelli Moderna); 559 erano sintomatiche (rispettivamente 327 e 232). Di queste, 411 (258 e 153) hanno richiesto il ricovero, per 125 (77 e 48) è stata necessaria la terapia intensiva e 81 hanno avuto come esito la morte (43 e 38). Sulla base di questi numeri, i ricercatori stimano che il prodotto Moderna riduce di un ulteriore 21% il rischio di infezione da SARS-CoV-2 rispetto a quello Pfizer-BioNTech, è invece inferiore del 28% il rischio di infezione sintomatica, del 41% quello di ricovero, del 27% quello di avere bisogno di terapia intensiva e del 9% quello di morte.

Lo studio non spiega da cosa derivino queste differenze: potrebbero essere connesse al maggior dosaggio del vaccino Moderna, a differenze nella struttura delle goccioline lipidiche in cui è incapsulato l'RNA messaggero costitutivo del vaccino o al diverso intervallo con cui sono state somministrate le due dosi.

In ogni caso, sebbene le differenze in termini percentuali appaiano sostanziali, in termini assoluti sono minime e i ricercatori invitano a concentrasi sull'alta efficacia dei due prodotti.

"Per la singola persona, la differenza nell'efficacia è impercettibile", scrive in un editoriale il direttore del New England Journal of Medicine Eric J. Rubin. "Siamo fortunati ad avere opzioni così buone. La vaccinazione con qualsiasi vaccino è molto meglio che non essere protetti; il messaggio è che il miglior vaccino è quello che è disponibile", conclude. 

(Unioneonline/v.l.)

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