Nel mondo sono almeno 500mila i casi di infezioni resistenti agli antibiotici.

Lo afferma l'Organizzazione Mondiale della Sanità nel suo primo rapporto sulla sorveglianza dell'antibioticoresistenza.

Si tratta di una stima al ribasso, di molto inferiore al numero reale, dal momento che il documento raccoglie i dati provenienti solamente da 22 Paesi.

Inoltre nel computo non rientrano i casi di resistenza a infezione da tubercolosi, al centro di un report ad hoc dell'Oms, che li monitora dal 1994.

Dal 2015 l'Organizzazione ha cominciato a studiare più a fondo i super batteri che non rispondono agli antimicrobici comunemente impiegati per debellarli, che rappresentano ormai un'emergenza.

I dati "sono preoccupanti soprattutto perché i patogeni non rispettano i confini nazionali", sottolinea Marc Sprenger, direttore del Segretariato della resistenza antimicrobica dell'Oms.

I batteri resistenti più diffusi sono l'Escherichia coli, la Klebsiella pneumoniae, lo Staphylococcus aureus e lo Streptococcus pneumoniae.

(Unioneonline/F)

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