Minuscole particelle di carbonio create da combustibili fossili, e dunque vere e proprie tracce di smog, sono state trovate dai ricercatori nella placenta di donne incinte.

Lo studio, presentato a Parigi al Congresso internazionale della European Respiratory Society (Ers), è stato svolto a Londra da un team guidato da Norrice Liu, pediatra e ricercatrice clinica, e Lisa Miyashita, ricercatrice post-doc, entrambe nel gruppo di ricerca di Jonathan Grigg alla Queen Mary University.

Ricerche precedenti, hanno spiegato le esperte, avevano indicato una certa correlazione fra l'esposizione delle madri incinte all'inquinamento atmosferico e i parti prematuri, il basso peso alla nascita, la mortalità infantile, i problemi respiratori infantili.

Questo nuovo studio si aggiunge dunque alle evidenze esistenti suggerendo che, quando le donne in gravidanza respirano aria inquinata, le particelle di fuliggine sono in grado di raggiungere la placenta attraverso il flusso sanguigno.

"Sappiamo da un po' che l'inquinamento atmosferico influisce sullo sviluppo fetale e può continuare a influenzare i bambini dopo la nascita e per tutta la vita - evidenzia Miyashita - Eravamo interessati a vedere se questi effetti potessero essere dovuti a particelle di inquinamento che si muovono dai polmoni della madre alla placenta. Fino ad ora, ci sono state pochissime prove del fatto che le particelle inalate entrassero nel sangue dai polmoni".

I ricercatori hanno lavorato con 5 donne incinte, tutte residenti a Londra, che avevano programmato un parto cesareo al Royal London Hospital. Non fumatrici, con alle spalle un percorso di gravidanza normale al termine del quale hanno dato alla luce bebè sani, le mamme hanno dato il permesso ai ricercatori di studiare le loro placente dopo il parto.

Gli scienziati erano interessati a particolari cellule chiamate macrofagi della placenta, gli 'spazzini' del sistema immunitario che agiscono inglobando elementi nocivi, come batteri e particelle di

inquinamento, appunto.

E su un totale di 3.500 cellule macrofagiche studiate, circa 60 contenevano 72 piccole aree nere che i ricercatori ritengono essere particelle di carbonio.

"Abbiamo già visto ricerche che segnalano come le donne incinte che vivono in città inquinate siano più inclini ad alcuni problemi di gravidanza - commenta Mina Gaga, presidente della European Respiratory

Society, direttore medico e capo del Dipartimento respiratorio dell'Athens Chest Hospital, in Grecia, non coinvolta nello studio - Le prove suggeriscono che un aumento del rischio di basso peso alla nascita può verificarsi anche a quote di inquinamento inferiori al limite annuale raccomandato dall'Unione europea".

Questa nuova ricerca, conclude quindi Gaga, "suggerisce un possibile meccanismo attraverso cui i bambini possono essere influenzati dall'inquinamento pur essendo teoricamente protetti nel grembo

materno. Questo dovrebbe aumentare la consapevolezza tra i medici e il pubblico riguardo agli effetti nocivi dell'inquinamento atmosferico nelle donne in gravidanza. Abbiamo bisogno di politiche più rigide per un'aria più pulita, per ridurre l'impatto dell'inquinamento sulla salute in tutto il mondo, perché stiamo già assistendo a una nuova popolazione di giovani adulti con problemi di salute".

(Unioneonline/v.l.)
© Riproduzione riservata