La cura dei denti e della bocca ha veramente a che fare con la salute globale dell’individuo? Per rispondere a questa domanda nasce l'implantosofia: la nuova scienza per la cura dei denti, l'evoluzione dell'implantologia dentale che permette di evitare l'uso dei metalli e che analizza ogni organo collegato ai singoli denti.«I nostri denti sono collegati con il resto del corpo attraverso vie umorali, neurologiche e meridiani energetici. Per questo ho dato impulso a una nuova scienza, l'implantosofia». A spiegarlo è il dottor Franco Giancola, odontoiatra e implantologo, esperto di omeopatia, medicina rigenerativa e medicina tradizionale cinese.

Un’ allergia al metallo in bocca può causare sanguinamento delle gengive, parodontite e infiammazione, può contribuire allo sviluppo di un ascesso e portare a trattamenti dentali lunghi, scomodi e persino dolorosi fino ad arrivare all'insorgenza di disturbi non ben definiti. Spesso questi pazienti presentano fibromialgia, allergie cutanee, sindrome da stanchezza cronica, malattie autoimmuni o semplicemente infiammazioni croniche locali che portano alla perdita dell’impianto.

L'implantosofia permette di riabilitare, con impianti in ceramica, anche pazienti con patologie sistemiche ed invalidanti quali osteoporosi, diabete e cardiopatie, senza alcun effetto collaterale. Oltre al risultato in “benessere e salute” da non sottovalutare l'effetto estetico con denti bianchi non soggetti a usura o cambiamento di pigmentazione.

«Il dente è un organo all’interno di un organismo complesso e il nostro obiettivo è curare una malattia, non solo la sua conseguenza - prosegue Giancola - Avere questa visione olistica ci porta non solo a curare, ad esempio, la carie come cavità nel dente da pulire e tappare, ma come malattia evitando che colpisca nuovamente la persona. Occorre dunque conoscere il paziente nella sua interezza, conoscere le sue abitudini alimentari, gli stili di vita, eventuali patologie sistemiche, per poter prevenire oltre che curare le patologie orali. L’odontoiatria olistica intende la prevenzione e la cura orale come qualcosa che comprende non solo la bocca, ma tutta la persona».

Una carie, un ascesso, un dente devitalizzato o un impianto in metallo hanno ripercussioni negative, a volte invalidanti, sull’organo, vertebra o ghiandola corrispondenti. La persistenza di tossine e batteri attorno ai denti rappresenta una spina irritativa che l’organismo tende a limitare attraverso un impegno del sistema immunitario. Quando le difese del corpo non riescono a contrastare l’aggressione, compaiono patologie anche in distretti lontani. Il collegamento dente-organo è bidirezionale: la malattia del dente può avere una ripercussione sull’organo corrispondente e una patologia d’organo può evidenziarsi sul dente collegato. È molto importante che il dentista sappia riconoscere il campo di disturbo e risolverlo. Non si può più pensare di considerare chi si rivolge a noi solo come una bocca o un dente su cui lavorare».

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