Potenti farmaci in grado di curare i malati di coronavirus nell'attesa che venga sperimentato e reso disponibile l'apposito vaccino. È lo scenario dai contorni positivi esposto da Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell'ospedale San Raffaele di Milano nel corso del suo intervento in qualità di ospite - collegato telefonicamente - a "Monitor", la trasmissione di Videolina dedicata all'emergenza Covid-19.

L'esperto ha spiegato che si tratta di "antivirali, alcuni ne abbiano già, ma non sono stati progettati in maniera specifica per questa infezione, e gli anticorpi monoclonali che pure antivirali sono sotto certi aspetti, perché bloccando l'infezione del virus alle cellule target risolvono l'infezione, nel senso che evitano il ricovero ospedaliero, riducono moltissimo la mortalità e quindi rappresentano una prima barriera nell'attesa del vaccino".

Clementi ha anche spiegato perché nel giugno scorso aveva parlato di "virus indebolito": "Una persona che si occupa di ricerca e di medicina non può riferire quello che non vede. E se io a giugno vedo che i casi di infezione in Italia da alcune migliaia arrivano a 200, che le terapie intensive da 4.080 arrivano a 30, devo riferirlo, non è possibile nasconderlo. Qualcosa è cambiato nella diffusione dell'epidemia, o no?".

(Unioneonline)
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