I falsi miti nell'alimentazione: ecco le "bufale" più diffuse
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Dai formaggi di capra - più digeribili perché le capre saltano e corrono - all'ananas che brucia i grassi. Sono tante e diffuse le "bufale" alimentari, falsi miti a volte anche pericolosi per chi improvvisa diete fai da te.
"Spesso si commettono errori e si leggono notizie frammentarie sull'alimentazione" sostiene Andrea Ghiselli del Crea, centro di ricerca sulla nutrizione e coordinatore delle linee guida per una sana alimentazione italiana che saranno pubblicate entro la fine dell'anno.
Ghiselli ha raccolto le credenze - sbagliate - più diffuse, un vero e proprio campionario di luoghi comuni e bugie, che fanno sorridere ma dovrebbero, in realtà, allarmare.
"Ad esempio - dice Ghiselli - si sente in giro che il latte fa male, una falsa credenza alimentata dal fatto che siamo l'unico animale adulto che beve latte, e per giunta di un'altra specie. Oppure, si sente dire che l'alcol aiuta a digerire e il vino fa buon sangue. Niente di più falso".
L'elenco delle "bufale" è lungo. A cominciare dalle cose che non andrebbero mai fatte.
"Mai la frutta dopo i pasti", "mai la pasta dopo le 14", "mai mischiare proteine di differente origine" o "mai prodotti con più di 5 ingredienti". Bufale in grado di disorientare i consumatori oltre che orientare i consumi verso nuovi prodotti e nuovi business.
Fra i miti da sfatare anche il fatto che "gli alimenti moderni non hanno vitamine" oppure che "il calcio contenuto nell'acqua del rubinetto fa venire i calcoli renali".
Quanto alle diete, non bisogna dar retta a due "quasi certezze diffuse nell'opinione comune: le merendine fanno ingrassare così come le intolleranze alimentari".
(Redazione Online/v.l.)