Un virus che in Sardegna colpisce circa 20mila persone, di cui almeno 8mila sono over 65. E contro cui è importante fare prevenzione.

Via, in Sardegna, alla campagna di screening contro l’Epatite C “PensaCI! fai il test, scegli di guarire!”: coinvolti, per tutto il mese di dicembre, gli epatologi del Policlinico Duilio Casula.

Gli specialisti si troveranno in punti strategici della città di Cagliari per offrire gratuitamente test rapidi che consentano di sapere in pochissimi minuti se si è venuti in contatto con il virus.

Saranno sette gli appuntamenti che vedranno protagonisti i medici dell’Azienda ospedaliero- universitaria di Cagliari: venerdì 8, in piazza Costituzione (dalle 17 alle 20); sabato 9 in via Garibaldi (dalle 17 alle 20); sabato 16, la mattina, dalle 10 alle 13, nel mercato rionale di via Quirra e la sera, dalle 16 alle 20, nel centro commerciale Le Vele.

Domenica 1 sarà possibile eseguire il test al mercato di Sant’Elia in via Schiavazzi dalle 10 alle 13, mentre sabato 23 la mattina dalle 10 alle 13 al mercato di San Michele in piazza Is Maglias, mentre la sera, dalle 17 alle 20, nuovamente in piazza Costituzione.

In caso di positività del test, verrà effettuato un counseling e programmata una visita epatologica negli ambulatori della struttura semplice di Malattie del Fegato del Policlinico Duilio Casula.

«L’epatite C – spiega il professor Luchino Chessa, epatologo del Policlinico Duilio Casula - causa quasi 300mila decessi ogni anno. I nuovi farmaci antivirali riescono ad eliminare l’infezione in oltre il 98% dei casi in 8-12 settimane, ma è necessario attuare dei programmi di screening per far emergere il sommerso degli individui positivi per il virus C che non sanno di esserlo».

La campagna ha l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sulla malattia che ancora oggi interessa circa 70 milioni di persone nel mondo.

L’iniziativa, patrocinata dall’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari e dal Comune di Cagliari, prevede la collaborazione della Scuola di Specializzazione di Medicina Interna dell’Università di Cagliari.

(Unioneonline/v.l.)

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