La Sardegna è una delle Regioni con il più alto indice di donazioni di sangue per numero di abitanti, tanto da essere autosufficiente, eppure ogni anno deve importare 25mila sacche perché nell'Isola risiedono circa mille persone affette da talassemia che costantemente devono fare le trasfusioni. È quindi allarme, ancora una volta, per la carenza di plasma che nelle ultime settimane arriva dai territori, dai centri trasfusionali e dalle associazioni.

"Il problema è amplificato da un'organizzazione precaria che in questo momento vede la Sardegna anche sprovvista di un responsabile per il coordinamento dei centri trasfusionali", ha spiegato la consigliera dei Progressisti Laura Caddeo, illustrando oggi una mozione del centrosinistra che impegna il presidente della Regione ad attivare le procedure necessarie per garantire efficienza al sistema trasfusionale sardo. "L'assessorato della Sanità e la politica - ha aggiunto - dovrebbero correre ai ripari piuttosto che mandare, come è successo ieri, una lettera di sollecitazione alle associazioni di volontariato affinché sensibilizzino l'opinione pubblica".

La comunicazione è arrivata dalla Protezione civile regionale e, sostiene Laura Caddeo, "questo è paradossale, fino a costituire uno schiaffo morale nei confronti degli operatori dei centri, dei volontari e soprattutto dei donatori che periodicamente offrono il sangue". La verità è che "manca il personale, medici trasfusionali e medici di laboratorio, e questo determina lo spreco del plasma perché non si riesce ad esaminarlo in tempo".

LA MOZIONE – Con la mozione si chiede anche "una semplificazione degli accreditamenti presso le sedi delle associazioni che potrebbero occuparsi della donazione senza dover ricorrere sempre ai centri trasfusionali". Insomma, "è necessario ampliare la platea delle strutture dove fare le donazioni, che però si scontra con la carenza di personale", ha osservato la consigliera Progressista.

Il documento è sottoscritto da tutti i consiglieri dell'opposizione. Il dem Giuseppe Meloni ha sollevato il problema delle auto emoteche: su undici presenti in Sardegna, due sono ferme. "Non è disponibile il personale (serve un medico, un infermiere e un autista) necessario per il loro funzionamento, e così restano parcheggiate o usate per altro, questo è grave perché ogni uscita consente la raccolta di trenta sacche di sangue. Sarebbe poi opportuno discutere subito questa mozione, lo dimostrano le comunicazioni dei giorni scorsi da parte dei presidi ospedalieri, penso al Brotzu che rischia di far saltare le sessioni di trapianto, mentre altri hanno già annunciato che tratteranno solo le emergenze".

Secondo il capogruppo del M5s Michele Ciusa,"non possiamo permetterci in un momento di partenza di fermarci per questioni di mala organizzazione, inoltre dobbiamo aggiornare l'attuale Piano sangue approvato nel 2019". 

(Unioneonline/v.l.)

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