Sono oltre seimila i sardi che ogni giorno si trovano a fare i conti con la celiachia, infiammazione cronica dell'intestino tenue scatenata dall'ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti e annoverata oggi fra le malattie croniche invalidanti.

A soffrirne sono soprattutto le donne, con un rapporto medio, ogni quattro malati, di tre donne contro un uomo.

In Sardegna, le rappresentanti del gentil sesso affette da celiachia sono 4.960. Eppure, a fronte di questa disparità fra i sessi, emerge un dato sorprendente: se il servizio sanitario riconosce infatti in Sardegna per ogni donna malata un bonus da spendere in generi alimentari senza glutine pari a 99 euro, per gli uomini il bonus ammonta invece a 140 euro.

"Una disparità che speriamo venga presto eliminata – spiega a L’Unione Sarda la presidente regionale dell’Associazione Italiana Celiachia, Maria Teresa Russo – così come l’obbligatorietà, nella nostra regione, di spendere questo bonus in un unico posto, senza possibilità di frazionamento, come invece accade in molte altre zone d’Italia".

Di questi e altri temi l’Associazione Italiana Celiachia discuterà in un convegno che verrà realizzato il prossimo 27 maggio a Cagliari – dalle 8 alle 14.30, Caesar’s Hotel – dal titolo "Celiachia e dermatite erpetiforme".

Un'occasione per approfondire, alla presenza di grandissimi esperti del panorama nazionale, fra cui il nutrizionista Antonio Calabrò dell’Università di Firenze, le cause, conseguenze e cure attualmente disponibili per questo tipo di patologia.

"La celiachia è l'intolleranza alimentare più frequente a livello mondiale – ha aggiunto Maria Teresa Russo – con una prevalenza (adulti e bambini) attualmente stimata intorno all'1%. Nel tempo si è assistito, in particolare, a un progressivo aumento delle diagnosi: negli anni Ottanta si parlava di un caso ogni due-tremila, negli anni Novanta di uno ogni mille, oggi di uno ogni cento. E nell'Isola, dove le malattie immunitarie sono molto diffuse, di uno ogni 70".

In Sardegna l’attenzione per questo tipo di patologia è oggi massima grazie alla presenza di strutture di avanguardia come quella del Brotzu, dove vengono curati anche i bambini, e grazie al lavoro svolto capillarmente sul territorio dall’Associazione.

"Importantissima per la celiachia – ha ricordato maria teresa Russo – è la diagnosi tempestiva, poiché se non scoperta in tempi rapidi questa malattia può portare a conseguenze importanti, che possono andare dall’osteoporosi al linfoma intestinale".
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