Il 2022 ha portato con sé una spiacevole novità: l’aumento dei prezzi delle bollette energetiche. Una situazione figlia di varie contingenze - a partire dall’instabilità internazionale -, che sta impattando fortemente sulle tasche dei contribuenti italiani. I numeri sono davvero pesanti e, d’altro canto, i cittadini se ne sono accorti nel momento in cui hanno ricevuto le prime fatture del nuovo anno. Secondo l’Arera - Autorità di regolazione per energia reti e ambiente – nel primo trimestre 2022 gli aumenti sono stati del 55% per l’energia elettrica e del 41,8% per il gas. Un vero e proprio salasso, che sta provocando diverse preoccupazioni a livello nazionale.

Impatto su vari settori

L’aumento dei prezzi energetici determina un impatto concreto su vari comparti. L’allarme è stato lanciato anche da Assolombarda, che si è focalizzata soprattutto sulla crescita del 660% dell’importo del gas naturale in Europa rispetto al periodo precedente la pandemia. “Per l’industria lombarda - ha detto Alessandro Spada, presidente dell’Associazione, in un’intervista riportata da SkyTg24 - stimiamo un costo energetico quadruplicato nel 2022, dai 2 miliardi del 2019 agli 8,3. La salita dei prezzi si accompagna a problemi di disponibilità e strozzature nelle catene di approvvigionamento con quasi il 20% delle manifatturiere del Nord Ovest che segnala ostacoli alla produzione per mancanza di materiali e impianti a fine 2021 e lamenta tempi di consegna più lunghi”.

Il problema non è limitato al settore energetico, in quanto un aumento dei prezzi si ripercuote su intere filiere. Un esempio viene dall’Osservatorio The Wine Net, che ingloba sette cooperative vitivinicole italiane. L’incremento di materiali ed energia potrebbe comportare una crescita fino al 30% del prezzo delle bottiglie. Se così fosse, l’impatto sui consumatori sarebbe davvero pesante.

Arrivano 5,5 miliardi

A complicare il tutto ci pensa anche il conflitto tra Russia e Ucraina. Per rendere meno drammatiche le ripercussioni degli aumenti, il governo ha deciso di intervenire con una misura correttiva dedicata, approvata qualche giorno fa. Al caro bollette sono stati destinati complessivamente 5,5 miliardi di euro: una cifra che, pur non risolvendo a monte il problema dell’aumento dei prezzi, aiuterà cittadini e imprese a rendere meno pesante questa vera e propria impennata delle spese. La misura comprende diversi interventi; tra questi ci sono l’azzeramento degli oneri di sistema sull’elettricità, la riduzione degli oneri e dell’Iva sul gas e il rafforzamento del bonus sociale. I correttivi mirano quindi ad alleggerire la pressione su aziende e privati, favorendo il rilancio dell’economia del Belpaese.

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Dalla crisi attuale agli sviluppi futuri. A cosa guarda il nuovo decreto legge

Contenere i costi dell’energia elettrica e del gas naturale. È questo il primo obiettivo a cui punta il governo tramite l’introduzione delle misure adottate poche settimane fa. Si tratta di un decreto legge nato dalla sinergia tra diversi ministeri: Giustizia, Economia e finanze, Sviluppo economico, Transizione economica e Infrastrutture e mobilità sostenibili. Complessivamente sono stati stanziati 8 miliardi di euro, dei quali 5,5 finalizzati a fronteggiare il caro energia. Sono due gli ambiti sui quali l’esecutivo ha scelto di intervenire: da un lato quello emergenziale, calmierando i costi delle bollette energetiche sul breve periodo, mentre dall’altra parte si è guardato a un’ottica futura. L’obiettivo, in quest’ultimo caso, è di evitare altre crisi similari nel prossimo futuro, incentivando inoltre la produzione nazionale di energia.

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Maggior indipendenza per l’Italia: per farlo si punta forte sulle rinnovabili

L’Italia attualmente vanta ancora una scarsa indipendenza energetica, per lo meno per quanto riguarda le fonti fossili. Dovendo importare gas dall’estero, il nostro Paese deve fare i conti con l’instabilità politica internazionale e con il conseguente aumento dei prezzi. Per questo motivo il recente decreto legge del governo mira a potenziare la produzione energetica italiana. In particolare è prevista un’accelerazione sul fronte delle rinnovabili: il focus è soprattutto sul fotovoltaico, per il quale si vuole rendere più semplice a livello burocratico l’installazione di pannelli sui tetti degli edifici. Tra gli interventi previsti dal governo c’è anche l’incremento nella produzione di gas e di carburante sintetico, quest’ultimo destinato all’utilizzo in settori strategici come quello dei trasporti e dell’aviazione in generale.

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