Lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, avvenuto a fine febbraio, ha portato ulteriore instabilità nei mercati di tutto il mondo. Le ricadute del conflitto, infatti, sono in parte imprevedibili e sono legate, nel nostro Paese, anche al rapporto che lega Roma con Mosca per quanto riguarda le materie prime. Non sorprende così che gli eventi degli ultimi giorni preoccupino non poco gli investitori, grandi e piccoli. In questo contesto (e dopo mesi di tensioni a causa della pandemia di Covid), in tanti stanno scegliendo di riposizionare il proprio portafoglio, in modo da minimizzare i rischi di perdite. Su cosa puntare, allora?

La situazione attuale

Dare una risposta non è certo facile e al momento la cosa migliore è analizzare quello che fanno esperti e specialisti. Molti professionisti consigliano di non acquistare titoli in maniera aggressiva, per timore di crolli imprevisti. Al momento si punta sul mercato statunitense e su quello giapponese, considerati piuttosto stabili, mentre la Cina è più rischiosa, in virtù dei legami con la Russia. Il franco svizzero, così come lo yen, viene considerato come un bene rifugio.

Più delicata, invece, la situazione dei Paesi emergenti.  Quanto ai comparti, in generale la parola d’ordine è diversificare, senza focalizzarsi troppo su un ambito specifico. Il campo dei consumi di prima necessità sembra promettente, ma occorre agire ponderando bene ogni scelta. Bisogna poi seguire con grande attenzione e prudenza l’andamento dei titoli del settore Difesa e dell’energia, oltre a quelli delle materie prime, come alluminio, nickel e palladio, di cui la Russia è grande produttrice.

I suggerimenti

Al di là della situazione specifica, è sempre bene ribadire i consigli di massima per affrontare al meglio i periodi di crisi.

Prima di tutto, davanti ad eventi di grande portata, così come lo scoppio della pandemia, bisogna aspettarsi una forte volatilità dei mercati, con forti oscillazioni e variazioni nel volume degli scambi. Sul breve periodo, dunque, la logica dei cambiamenti può sfuggire, suscitando paure e comportamenti istintivi.

È dunque fondamentale adottare una visione lungimirante, che guardi a un lasso temporale ampio, per comprendere meglio l’andamento dei mercati in futuro. Attenzione poi ai bruschi cali, che rendono difficile la vendita dei propri titoli, se non accettando perdite dolorose.

Per questo motivo è essenziale mantenere i nervi saldi, evitando di prendere decisioni affrettate sull’onda dell’emotività e dei propri timori: ciò vale soprattutto per i piccoli investitori, che potrebbero essere spaventati dall’idea di perdere larga parte dei loro risparmi.

In caso di incertezza, può comunque essere utile seguire le raccomandazioni degli esperti del settore, così da non compiere rischiosi passi falsi.

***

Le caratteristiche dei “beni rifugio”

Con l’aggravarsi della crisi provocata dal conflitto tra Russia e Ucraina, il tema dei beni rifugio è tornato di stretta attualità. Ma cosa si intende, nel dettaglio, con questa espressione? Si tratta di beni il cui valore reale si mantiene stabile anche durante i periodi di turbolenza dei mercati o quando si registra una crescita dell’inflazione.

Il bene rifugio per eccellenza è sicuramente l’oro, utilizzato spesso per tutelare i propri risparmi nei periodi caratterizzati da alta volatilità. D’altra parte storicamente le risorse auree sono state una garanzia di stabilità economica delle nazioni. In questa categoria rientrano anche altri metalli preziosi, come il platino e l’argento.

Va poi sottolineato il ruolo importante dei titoli di Stato, purché questi siano emessi da Paesi solidi dal punto di vista finanziario, come assicurato dalle valutazioni delle agenzie di rating di tutto il mondo.

***

Se l’emozione confonde il nostro giudizio

Nonostante la grande attenzione a dati, numeri e statistiche, la finanza non è solo fredda ragione. L’emotività ha infatti un ruolo importante e può portare sulla cattiva strada.

Gli investitori non agiscono sempre razionalmente, ma si lasciano influenzare da giudizi di valore e sensazioni. A questo proposito la Consob, la Commissione nazionale per le società e la borsa, ha elencato quali sono gli errori comportamentali più comuni durante le fasi turbolente del mercato. In genere, ad esempio, la reazione alle perdite è maggiore rispetto alla prospettiva di un guadagno sul lungo termine. La percezione di tali perdite può essere accentuata dalla risposta emotiva, talvolta esagerata, rispetto ad alcune informazioni, inducendo risposte affrettate. Infine, spesso gli investitori imitano ciecamente gli altri “colleghi”.

***

Vantaggi e svantaggi delle criptovalute

Oggi si parla molto di criptovalute e in tanti si domandano se abbia senso investire nelle monete virtuali. Bitcoin, Ethereum, Solana e Polkadot sono solo alcuni degli esempi più noti in questo ambito. Ma di cosa si tratta, più nel dettaglio?

Un tema complesso

Le criptovalute, come spiega la Consob, sono monete virtuali generate e scambiate esclusivamente per via telematica. Rispetto alla monete tradizionali, non sono regolate dagli enti governativi, ma vengono controllate da chi le emette, stabilendo delle regole condivise e accettate dalla comunità.

La loro diffusione è legata anche ai vantaggi che questo sistema comporta: le criptovalute, in particolare, accrescono la velocità e l’efficienza dei pagamenti. Inoltre, secondo gli analisti più fiduciosi, potrebbero essere la base per una rivoluzione del sistema economico.

Tuttavia ci troviamo ancora in una fase iniziale e la prudenza rimane d’obbligo. Secondo l’Agenzia europea di vigilanza, infatti, le monete virtuali possono essere al centro di truffe e possono essere usate dai criminali per operazioni di riciclaggio. Inoltre ad oggi mancano ancora strumenti consolidati per una piena tutela legale e contrattuale degli utenti.

© Riproduzione riservata