Domani alla Camera è previsto l'ultimo - definitivo - voto sul taglio dei parlamentari. Se la legge venisse approvata si passerebbe - nella prossima legislatura - da 630 a 400 deputati, e da 315 a 200 senatori.

E Luigi Di Maio avvisa alleati e oppositori: "Questa è una battaglia che condivide oltre il 90% degli italiani. Sono molto emozionato, mancano due ore di lavoro: si vota e ci sono 345 poltrone in meno, stipendi in meno e anche meno burocrazia".

"Non mi aspetto solo un voto di maggioranza, ma un voto trasversale del Parlamento", continua il ministro degli Esteri.

"Leggo di alcune forze politiche che vorrebbero assentarsi, di parlamentari di opposizione che non vorrebbero venire in Aula - attacca -. Vorrà dire che gli manderemo una piccola poltrona a casa per ricordargli che in un momento storico hanno preferito le poltrone al cambiamento".

Alcuni pentastellati hanno rilanciato oggi il voto sul taglio dei parlamentari diffondendo una foto con i tre più assenteisti dell'attuale legislatura: Michela Brambilla, Vittorio Sgarbi e Giorgia Meloni.

E la leader di Fratelli d'Italia risponde per le rime: "Perché M5S, in vista del voto sul taglio dei parlamentari, attacca frontalmente l'unico partito (FDI) che ha votato la proposta dall'inizio pur essendo all'opposizione? Sono cretini o cercano di affossare la legge? Oppure cercano di distogliere l'attenzione dal Pd, loro alleato, che aveva sempre votato contro e ora potrebbe, alla chetichella, far mancare i numeri necessari all'approvazione? La vera domanda a cui dovrebbero rispondere loro è: se il Pd, LeU e Italia Viva fanno mancare i numeri, faranno cadere il governo?".

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata