Sbattono la porta in faccia alla Lega i coordinatori cittadini di Sassari, Ozieri e Porto Torres, ovvero Marina Puddinu, Adriana Sotgia e Pierluigi Molino.

«È stata una scelta dovuta, perché un partito indisponibile al dialogo che rimanda le scelte a pochissimi, non rappresenta lo spazio dove vogliamo operare e mandare avanti le istanze del nostro territorio. Avremmo voluto una Lega più aperta che potesse abbracciare un percorso più sardo».

I tre coordinatori della Lega Salvini premier del Nord Sardegna hanno presentato le loro dimissioni, accompagnate da una serie di contestazioni rispetto alla gestione democratica del partito, "colpevole" tra le altre cose di non aver convocato una riunione di segreteria sul rimpasto della Giunta regionale.

«Siamo stati destituiti da qualsiasi attività programmatica, - si legge nella nota - essendo stato negato qualsivoglia coinvolgimento nelle decisioni, alleanze o pianificazione. In tutti i casi le decisioni del partito vengono comunicate a cose fatte o apprese a mezzo social media».

I coordinatori cittadini hanno sottolineato inoltre che «quando si parla di radicamento del partito sul territorio, di organizzazione politica, di condivisione delle scelte, di spirito collettivo, di stare tra la gente senza però praticare effettivamente tali principi, si rischia di incorrere in incongruenze ed incoerenze che risultano alla lunga intollerabili».

«Non ci siamo sentiti rappresentati – concludono - il territorio del nord ovest Sardegna non è mai stato oggetto di attenzione o programmazione».

Puddinu, Sotgia e Molino si augurano infine che molti con cui all’interno del partito hanno condiviso idee, visioni e progetti «possano prosperare e riuscire a cambiare ciò che in questo momento non funziona».

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