Sassari, i Cinquestelle rispondono al senatore Licheri sull'espulsione
«L’accanimento nei nostri confronti risulta incomprensibile»
Il gruppo 5S di Sassari risponde al senatore Ettore Licheri. Il coordinatore regionale dei Cinquestelle, venerdì scorso, ha inviato una lettera ai quattro annunciando l'apertura di un procedimento di espulsione dopo il loro rifiuto di uscire dalla maggioranza Campus.
«Abbiamo lavorato silenziosamente e proficuamente, anche in pandemia - scrivono al senatore Maurilio Murru, Laura Useri, Patrizia Zallu e Federico Sias - senza mai disattendere le aspettative e gli orientamenti dei vertici nazionali, che mai hanno accennato a un cambio di rotta o a una rimodulazione della propria attività in corso d’opera. Perciò l’accanimento nei nostri confronti risulta ancora più incomprensibile».
Un mutamento degli indirizzi politici dovuto, si presume, all'incarico di leadership nel campo largo progressista, affidato proprio alla Todde, con l'alleanza, tra gli altri, con il Pd, avversario dei 5S in Comune. «Defilarsi dall’attuale maggioranza a soli 7 mesi dalle prossime elezioni - continuano - risulta inoltre pressoché insensato, e altro non produrrebbe che confusione nell’elettorato che vorrebbe sostenerci alle prossime elezioni regionali».
I quattro lodano le politiche compiute negli anni dall'amministrazione civica.
«Il lavoro svolto fin’ora è tangibile e migliorerà nel tempo la vita della città e dei suoi abitanti, anche grazie al contributo che continueremo a dare attraverso il nostro programma elettorale e i progetti condivisi che ne fanno parte». Il confronto quindi prosegue e non è prevista alcuna retromarcia.
«Attendiamo - concludono rivolgendosi a Licheri - con serenità e profondo rispetto la convocazione da parte degli organismi di garanzia previsti dal nostro statuto, così da avere la possibilità di addurre atti e documenti a sostegno della bontà della nostra azione, fin dal principio condivisa da te e dal M5S nazionale».
La stessa Todde aveva annunciato l'espulsione sabato scorso. «Non ci risulta - ribattono i 4 pentastellati - che la candidata presidente abbia la possibilità di avviare un procedimento simile».
