Prima apparizione pubblica per Matteo Salvini e Roberto Maroni dopo la polemica per l'assenza del governatore uscente alla manifestazione della Lega in piazza Duomo a Milano, in chiusura di campagna elettorale.

"Siamo tutti milanisti - ha detto Salvini, stringendo la mano a Maroni e dunque provando a smentire le voci di presunti dissidi -. Non abbiamo mai litigato alla faccia vostra".

Il leader della Lega non ha mancato di commentare i risultati del Pd, definendo Renzi "vittima della sua arroganza".

"E quindi, peccato, perché c'è una tradizione di sinistra che o non vota o in tanti casi guarda alla Lega. Vedremo di raccogliere quella forza, quella passione di ascoltare gli artigiani, gli operai, i precari che altri hanno perso".

"Ho fatto una campagna elettorale in lungo e in largo per Salvini premier - ha aggiunto, rispondendo a una domanda su un ipotetico passo indietro sulla premiership in caso di formazione di un governo di centrodestra -. Ci hanno dato 12 milioni di voti come coalizione, 5 milioni alla Lega e poi mi dicono cosa fai, ti scansi? No".

"Chi ha idee che ci permettono di realizzare il nostro programma sarà ascoltato. Penso che gli accordi fra partiti nel segreto delle chiuse stanze non sia quello che gli italiani vogliono. C'è una coalizione che ha vinto, che è quella del centrodestra, con la Lega che ha preso una quantità di voti incredibile. Siamo pronti per governare".

E, a chi gli chiedeva se ha avuto contatti con i Cinquestelle dopo il voto, "no - ha risposto - li vedo in televisione".

(Unioneonline/D)

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