"Ribadiamo con coerenza che la strada maestra sono le elezioni. Se il professor Draghi ci incontrerà andremo ad ascoltare, a proporre e a valutare. Non abbiamo pregiudizi".

Lo ha dichiarato il leader della Lega Matteo Salvini al termine del vertice del centrodestra, convocato a Roma per trovare una linea comune su un possibile governo guidato da Mario Draghi.

"Si può votare in primavera - prosegue Salvini - le priorità sono il taglio delle tasse, il taglio della burocrazia, il piano vaccinale e la riforma della giustizia. Draghi se ci vuole ascoltare siamo pronti". Anche per Fratelli d'Italia il voto resta la prima opzione: "Il Presidente valuta più opportuno rischiare un governo che per due anni avrà molte difficoltà a trovare soluzioni efficaci per gli italiani. Noi, invece, pensiamo sia decisamente meglio dare la possibilità agli italiani di votare, per avere una maggioranza coesa e forte", la posizione di Giorgia Meloni.

Ma la stessa Meloni, ribadendo l'indisponibilità di Fdi a sostenere Draghi, avrebbe proposto una possibile mediazione al fine di salvaguardare l'unità e la compattezza della coalizione di centrodestra. Ovvero: arrivare ad un voto comune, "che non

potrebbe in ogni caso spingersi oltre l'astensione".

Quanto a Forza Italia, Antonio Tajani usa parole meno tranchant: "In perfetta coerenza con quello che abbiamo detto al capo dello Stato e cioè se il presidente avesse presentato un'alternativa al voto l'avremmo valutata con rispetto. L'incarico conferito a Draghi è incarico ad una persona di alto profilo quindi durante l'incontro che avremo valuteremo i contenuti e poi il da farsi", ha detto Tajani.

(Unioneonline/l.f.)
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