Tra due giorni Mario Draghi farà il suo discorso alle Camere e da lì in poi si deciderà il futuro del suo governo.

Come fa sapere il presidente della Camera Roberto Fico alla conferenza dei capigruppo, saranno "comunicazioni fiduciarie" quindi con intervento del Primo ministro, discussione e voto nominale su risoluzioni di fiducia. La riunione è stata aggiornata a domani alle 16.30 dopo quella del Senato, per decidere gli orari. I presidenti dovranno decidere in quale delle due Camere si svolgerà prima il voto di fiducia.

A Palazzo Chigi la convinzione per ora è che le condizioni per proseguire non ci siano. Forza Italia e Lega hanno già chiarito che non intendono continuare l’esperienza con i Cinque Stelle.

Ma gli appelli per andare avanti invece si moltiplicano e arrivano dalla politica e dalla società civile, con le voci di numerosi sindaci, e anche dai partner internazionali.

Draghi, ha fatto sapere il suo staff, è rimasto colpito dagli attestati di stima e dalle richieste di rimanere al suo posto. Dalle cancellerie europee gli avrebbe telefonato, ad esempio, il premier olandese Mark Rutte. Ieri, per qualche ora, ha “staccato la spina” e con la famiglia si è allontanato da Roma per andare al mare, limitandosi ad osservare lo scenario e l’evoluzione della situazione di ora in ora.

Oggi, intanto, è arrivato in Algeria per il vertice che segna il rilancio della cooperazione tra i due Paesi. Molti gli impegni istituzionali - dagli accordi da siglare con il presidente Tebboune e con i molti ministri al seguito - all'inaugurazione del business forum. Poi il rientro a Roma, e il via ai lavori per preparare il suo discorso in Parlamento.

"Questa settimana sarà cruciale e non solo per l'Italia. Un vuoto politico a Roma sarebbe l'ennesima distrazione per l'Occidente", che invece ha bisogno di un "partner affidabile e temprato dalla crisi come l'ex presidente della Bce", scrive intanto il Financial Times.

In un documento firmato da Acli, Arci, Azione Cattolica, Confcooperative, Cnca, Fuci, Gruppo Abele, Legambiente, Legacoop Sociali, Libera, Meic, Movimento Politico per l'Unità, e aperto ad altre sottoscrizioni, il mondo dell'associazionismo ha lanciato un "appello al Presidente del Consiglio Mario Draghi e alle forze politiche che l'hanno sostenuto affinché venga scongiurata una crisi di Governo". Esprimendo "profonda e sincera preoccupazione", sottolineano che "la drammaticità del momento e le tante domande di dignità della società non abbiano bisogno di una crisi perché ne uscirebbero ancora più compromesse".

(Unioneonline/s.s.)

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