I commissari delle Asl di Oristano e Nuoro, Federico Argiolas e Angelo Zuccarelli «non avrebbero i requisiti per svolgere quel ruolo in un’azienda sanitaria della Sardegna». Le norme sono complesse, i requisiti stringenti e duro è l’attacco sferrato dal Partito Sardo d’Azione contro la Giunta di Alessandra Todde, che ad aprile ha decapitato i vertici delle Asl sarde per piazzare volti nuovi e, questo l’intento, avviare una riforma in un settore al collasso. 

Secondo la ricostruzione contenuta in una nota inviata da Christian Solinas e Antonio Moro – segretario e presidente dei Quattro mori – la falla sta tutta in un passaggio delle delibere che hanno indicato i commissari. Si legge che dovevano «essere scelti tra i soggetti inseriti nell'elenco nazionale dei direttori generali di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 4 agosto 2016, numero 171». Sia Argiolas che Zuccarelli però in quel documento ministeriale – aggiornato al 15 luglio, ossia ieri – sono stati giudicati idonei «ai soli fini dell’accesso alle selezioni nelle regioni con popolazione inferiore a 500.000 abitanti». E la Sardegna ne ha di più. Problema: entrambi nei vecchi elenchi non erano indicati con questa limitazione. Che succede ora? 

«Dopo cinque anni trascorsi a sbraitare sui requisiti dei nominati dalla Giunta Solinas, invocando costantemente l'intervento della Santa Inquisizione», attaccano Moro e Solinas, «i cinquestelle dimostrano tutta la loro inadeguatezza e la strumentalità delle loro invettive con una raffica di nomine senza requisiti fondamentali e alimentata soltanto da una furia poltronara senza precedenti».

L'occupazione definita «sistematica» di ogni posto di potere «da parte della presidente Todde e dei suoi sodali, ancora guardata da alcuni con una paternale benevolenza non concessa ad altri in tempi recenti, ha prodotto l'ennesima debacle in materia sanitaria». 

 Questo, secondo le accuse, «significa gettare nel caos i sistemi sanitari di quei territori, sprofondando nell'incertezza tutta l'organizzazione aziendale e la stessa legittimità degli atti adottati. Oltre ad esporre la Regione a risarcimenti esorbitanti per i manager "silurati" prima della scadenza del contratto dalla Giunta Todde per far posto ad una lottizzazione pentastellata della sanità sarda».

In attesa di una comunicazione ufficiale, dall’assessorato regionale alla Sanità arriva una presa di posizione informale: si viene a a sapere che  «al momento della nomina i commissari erano pienamente idonei secondo la normativa vigente ed erano regolarmente inseriti nell’elenco nazionale, peraltro da molti anni. Nella giornata di ieri, 15 luglio, l’elenco degli idonei è stato aggiornato e i commissari di Nuoro e Oristano risultano abilitati per regioni sotto i 500.000 abitanti. I commissari presenteranno naturalmente ricorso». L’attacco dei Quattro mori viene definito «inutile, una strumentalizzazione di basso livello. Perché il centrodestra non ha sollevato alcuna obiezione prima? Perché non c’erano motivi per farlo: secondo la legge allora vigente, non esisteva alcuna inadeguatezza».

Enrico Fresu 

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