No al piano di riarmo europeo e stop ai rapporti istituzionali e di cooperazione con lo Stato di Israele

Queste le decisioni prese a maggioranza dal consiglio regionale sardo nella seduta odierna, in cui sono state discusse tre mozioni sulla guerra e la violazione dei diritti umani a Gaza.

La prima, la numero 45 con primo firmatario il capogruppo di Sinistra Futura Luca Pizzuto, è quella sulla «contrarietà al riarmo e all’economia di guerra». Il documento approvato impegna Todde e la Giunta «a prendere una posizione netta contro ogni forma di sostegno del piano di riarmo europeo 'ReArm Europe/Readiness 2030', a sostenere con il Governo la necessità di finanziare programmi in grado di migliorare la vita dei cittadini; di coloro che fuggono dai propri paesi a causa di guerre, povertà, carestie, violenze, a intervenire con la promozione di una cultura di pace istituendo un piano regionale denominato 'Peace for Europe'».

Sempre a prima firma Pizzuto la seconda mozione approvata, quella specifica su Gaza che «condanna con fermezza le violazioni sistematiche dei diritti umani e del diritto internazionale da parte dello Stato di Israele nei confronti della popolazione civile palestinese» e impegna la Giunta «a interrompere ogni rapporto di cooperazione, scambio o progettazione condivisa tra la Regione (comprese agenzie, enti, ecc.) e lo Stato di Israele, fintanto che perdureranno le gravi violazioni accertate dalle istituzioni internazionali». Si impegna anche la Giunta a sostenere «ogni iniziativa internazionale tesa a ottenere il cessate il fuoco permanente nella Striscia di Gaza e a promuovere una conferenza di pace nel Mediterraneo, anche candidando la Sardegna come sede ospitante».

«Non è solo un voto simbolico», esulta M5s, «è un atto politico che chiede al governo nazionale e alle istituzioni europee di rivedere le proprie posizioni su export di armi e relazioni con Stati responsabili di gravi violazioni dei diritti umani».

Bocciata invece la mozione del centrodestra, primo firmatario Truzzu, che puntava a sostenere il Governo italiano perché «prosegua nell'opera di sostegno, già avviata insieme ai partner europei e internazionali, nella ricerca di ogni tentativo di soluzione negoziata tra Israele e i rappresentanti palestinesi, anche a partire dal piano predisposto dai Paesi arabi, per la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza e per consolidare in modo permanente la cessazione delle ostilità».

(Unioneonline/L)

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