Dice che è legittimo che Fratelli d’Italia faccia valere il suo peso politico all’interno della coalizione, ma invoca «garbo» il capogruppo di Forza Italia in Senato, Maurizio Gasparri, intercettato dai cronisti all’esterno di Montecitorio.

Tra un giudizio sull’esonero di Mourinho dalla Roma e un parere su fascismo e comunismo «fuori dal quadro democratico», il forzista ha risposto anche alle domande sulle tensioni legate alle candidature alle regionali che stanno alimentando il dibattito nel centrodestra.  

«Berlusconi» ricorda, «diede alla Lega la presidenza del Piemonte, della Lombardia e del Veneto quando la Lega non aveva numeri nazionali così forti. Chi ha più numeri ha più diritti, tanto che Meloni fa legittimamente il presidente del Consiglio», ha detto Gasparri, «ma anche più doveri. Deve tenere un po' unita la coalizione» come «faceva spesso Berlusconi con generosità».

In cima alla lista dei problemi ci sono la Sardegna (con Christian Solinas da candidare per la Lega e Fratelli d’Italia che ha già lanciato Paolo Truzzu) e la Basilicata, dove Forza Italia vuole la conferma di Bardi. 

«Saranno i leader a tirare le conclusioni», sostiene Gasparri, «oggi c'è anche il Consiglio dei ministri, quindi immagino che si vedranno». E si riferisce a Meloni, Salvini e al segretario azzurro Antonio Tajani.  Non c'è una situazione di tensione grave, secondo Gasparri, ma «ci sono contatti e una situazione di difficoltà che supereremo con una candidatura unica. Di questo siamo tutti convinti». 

Uno sguardo anche verso il centrosinistra, dove in Sardegna corrono Alessandra Todde e Renato Soru: «Anche lo schieramento avverso non ha ancora un nome omogeneo. C'è una difficoltà dei partiti a trovare una sintesi» che però nel centrodestra «si troverà». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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