"Posso dire che...", "Assolutamente no".

Un secco no di Luigi Di Maio durante il discorso del premier alla Camera per la fiducia, mercoledì, ha fatto il giro del web per due giorni.

Conte, in piedi a Montecitorio, davanti a 630 deputati, stava cercando di dire qualcosa ma è stato subito zittito dal vicepremier 5 Stelle.

In tanti si sono chiesti cosa avesse in mente il presidente del Consiglio ma, secondo gli ambienti di Palazzo, la questione era molto semplice: Conte voleva rivelare di aver perso gli appunti.

In effetti, all'inizio della seduta, lo si vede cercarli freneticamente, mentre Di Maio gli sibila - con doti da ventriloquo eccellenti - di cominciare a parlare. "Giuseppe - bisbiglia, mentre Conte continua, visibilmente agitato, a scompigliare i fogli - inizia il discorso, hai il microfono aperto, te li cerco io".

Durante un applauso, il premier approfitta di quei pochi secondi per riprendere la sua ricerca e chiede a Di Maio se può confessare l'errore, magari sperando di farsi prendere in simpatia da deputati e italiani. Per il 5 Stelle, evidentemente, non sarebbe andata così e lo ferma appena in tempo: anche se, quell'angoscia mascherata a stento davanti all'ansioso Conte, non è passata inosservata comunque.

(Unioneonline/D)

IL "FUORIONDA":

CONTE ALLA CAMERA:

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