Portualità turistica, la Regione guarda al futuro: 156 milioni e nuovi posti barca fino al 2055
Il piano regionale è stato presentato oggi a Sassari dall’assere ai Lavori pubblici Abtonio PiuPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È stato presentato oggi a Sassari il Piano regionale della rete della portualità turistica. A illustrarlo, nella Sala Langiu – sede della polizia locale – alla presenza della presidente della Regione, Alessandra Todde, è stato l’assessore ai Lavori pubblici, Antonio Piu.
Gli obiettivi del Piano, predisposto dagli uffici dei Lavori pubblici e condiviso con altri settori regionali e diversi stakeholder, sono la creazione di una rete di porti turistici moderna e adeguata e la crescita del comparto all’interno delle strategie regionali di sviluppo sostenibile del territorio. «Vogliamo – ha dichiarato la governatrice – aumentare i posti barca, oggi molto inferiori rispetto al resto d’Italia, ed evitare che l’economia del settore si sviluppi soltanto in alcune zone».
«Sono 156 i milioni di euro investiti nei prossimi quattro anni», ha riferito l’assessore Piu. In Sardegna si contano 1.897 chilometri di costa, 113 strutture portuali complessive, di cui 29 porti turistici, 35 approdi turistici e 49 punti di ormeggio. I posti barca totali sono circa 25mila: 8.378 nei porti turistici, 12.582 negli approdi e 3.680 nei punti di ormeggio.
Sulla base di questi dati è stato elaborato il Piano, il cui orizzonte temporale arriva fino al 2055. Il documento prevede tre scenari, illustrati dal dirigente ingegnere Massimiliano Ponti, direttore del Servizio infrastrutture di trasporto e sicurezza stradale della Regione. Il primo, definito “conservativo”, si limita al miglioramento dell’esistente. «Lo scenario B – ha spiegato Piu – prevede la realizzazione di sei nuove strutture portuali, mentre lo scenario C ne ipotizza 13, anche con il coinvolgimento di capitali privati».
I numeri evidenziano come, passando dallo scenario A allo scenario C, i posti barca aumenterebbero da 25.873 a 33.873, con un incremento dai 13,6 ai 17,7 posti per chilometro di costa. Nel corso della presentazione si è parlato anche della necessità di rendere più sicura la navigazione e degli archi costieri individuati per possibili interventi, come quelli tra Bosa e Alghero e tra Stintino e Castelsardo. «In questo modo – ha concluso Piu – dotiamo la Sardegna di una programmazione vera e strutturata».
