Qualche luce ma soprattutto ombre nei giudizi sulla Finanziaria all'esame del Consiglio Regionale. Con le associazioni datoriali e i rappresentanti del sistema del credito si è chiusa, in Commissione Bilancio, la prima delle due giornate di audizioni sul testo varato dalla Giunta Todde.

Manovra da oltre 11 miliardi, ma molto tecnica con risorse manovrabili ridotte all'osso. «C'è però un'indicazione di fondo importante - secondo il direttore generale del Banco di Sardegna Mauro Maschio - ovvero voler supportare aziende e imprese per creare quelle opportunità per i sardi di restare». Diffusa, comunque, l'attesa per l'annunciata Manovra bis con le nuove risorse della vertenza entrate ma intanto piovono critiche su questa Finanziaria che la maggioranza punta ancora ad approvare entro il 31 dicembre: «Palese - ha detto il presidente di Federalberghi Sardegna Paolo Manca - che per dare uno sviluppo più marcato all'economia abbiamo bisogno di scelte coraggiose e invece ci sembra ancora una Manovra abbastanza contenitiva e di funzione».

La Terza commissione (Bilancio) del Consiglio regionale, presieduta da Alessandro Solinas (M5s), ha ascoltato oggi i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. Tutti hanno espresso apprezzamento per la soluzione della vertenza con lo Stato sulle entrate fiscali.

«Le risorse manovrabili nella Finanziaria sono contenute, l'auspicio è che le priorità segnalate dal sindacato trovino risposte nella programmazione dei fondi resi disponibili dall'accordo sulle entrate», ha detto il segretario Cgil regionale Nicola Cabras. «In ogni caso, attendiamo possibili emendamenti migliorativi sulla base delle nostre richieste - ha aggiunto - anche con l'auspicio che si possa ritrattare la rateizzazione per garantire l'intera disponibilità delle somme in tempi stretti e poter davvero pianificare azioni di rilancio del sistema economico e sociale della Sardegna».

Per la segretaria generale della Uil Sardegna Fulvia Murru, «la legge di bilancio regionale deve essere chiusa entro dicembre, senza alibi, per garantire certezze a Comuni, lavoratrici, lavoratori, cittadini e pensionati. È una responsabilità politica che non può essere rinviata. Allo stesso tempo, serve una scelta politica chiara e una programmazione che guardi già alla finanziaria successiva, evitando interventi frammentati e privi di visione».  «Questa manovra - precisa Murru - deve essere all'altezza delle sfide che la Sardegna ha davanti: una sanità in forte difficoltà, la diffusione del lavoro povero e precario, territori che continuano a spopolarsi, trasporti insufficienti, un'industria in crisi, gravi criticità nell'edilizia scolastica e un turismo ancora fragile e troppo stagionale».

Per la Cisl il segretario generale Pier Luigi Ledda ha riconosciuto «lo sforzo compiuto dalla manovra in tema di sanità e alcune misure vanno nella direzione giusta - ha chiarito - ma rispetto agli impegni assunti con il protocollo di agosto manca ancora una piena coerenza, soprattutto sul rafforzamento strutturale della sanità pubblica. Il punto decisivo è il personale: senza un piano stabile di assunzioni e valorizzazione professionale, non si riducono davvero le liste d'attesa e non si garantiscono servizi omogenei tra territori, aree interne e città».

Infine il segretario dell'Ugl Nicola Contini ha auspicato l'approvazione della manovra entro l'anno: «Accogliamo con soddisfazione la soluzione della vertenza entrate, ora sarà importantissima la fase di pianificazione delle nuove risorse. Sulla sanità ci aspettavamo più coraggio con il potenziamento dei servizi territoriale e gli interventi a favore delle Rsa e le persone fragili».

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