Balla il Campo largo, nelle sue ore più difficili dall’inizio della legislatura. E non è una danza della pace. In Consiglio regionale, il numero legale è mancato sia di mattina che si sera. Alla fine tutto rinviato a data da destinare. Non è andata meglio nella commissione Sanità, dove la seduta non è nemmeno cominciata: ai lavori avrebbe dovuto prendere parte Alessandra Todde, alla sua prima uscita da titolare della Sanità e per questo convocata, ma la presidente non si è presentata. Regolare solo la chiamata nel parlamentino che si occupa di Bilancio, con l’audizione regolare dell’assessore Giuseppe Meloni sulla Finanziaria.

In Aula, i banchi vuoti hanno segnato il passo sin dalla mattina. Il “licenziamento” di Armando Bartolazzi non ha rasserenato gli animi. E nemmeno il caso Egas, con l’accordo Todde-centrodestra sulla riconferma di Fabio Albieri alla presidenza, seppure a tempo, sta rasserenando gli animi.

Nel palazzo di via Roma, prima del “tutti a casa”, le assenze hanno fatto interrompere i lavori per quattro volte. «Questa giornata verrà ricordata come il mercoledì nero della XVII legislatura – ha detto Fausto Piga, vice capogruppo di FdI –: il Consiglio Regionale è stato sospeso per quattro volte, rinviato per tre e poi annullato definitivamente a causa delle troppe assenze in maggioranza che non hanno permesso di garantire il numero legale». Stizzita anche la reazione del gruppo di Forza Italia: «Ci vediamo costretti, con crescente allarme e amarezza, a denunciare pubblicamente un’anomalia istituzionale che rischia di diventare prassi abituale e, nella sua pervicacia, svela la fragilità di questa presunta “maggioranza ampia”. Oggi 10 dicembre – si legge in una nota – per ben quattro volte consecutive si sono dovuti sospendere i lavori del Consiglio Regionale per mancanza del numero legale. Non sono incidenti isolati: la “nuova” coalizione non è in grado di garantire le presenze. Fatti di questa portata non si sono mai verificati negli ultimi anni, neppure nella passata legislatura».

Sull’assenza di Todde dai lavori della commissione Sanità, le opposizioni hanno mandato una nota unitaria e letto così la seduta saltata per la mancanza di numero legale: «La presidente viene sfiduciata dalla sua stessa maggioranza. In Commissione sanità non c’è numero legale alla sua prima audizione, per parlare di abbattimento delle liste d’attesa, tema su cui» la governatrice «ha dichiarato in ogni sede che ci avrebbe messo la faccia. Invece la seduta non è mai nemmeno iniziata impedendo un confronto indispensabile per la tutela dei cittadini sardi».

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