Le primarie siciliane dei progressisti se le aggiudica l’eurodeputata Pd Caterina Chinnici con 13.519 voti. Staccati la candidata pentastellata Barbara Floridia (10.068 voti) e quello dei Centopassi Claudio Fava (6.977).

Ma Giuseppe Conte non ci sta, o si corre insieme anche a Roma o è pronto ad ignorare il risultato delle primarie e a candidare Floridia.

Il leader pentastellato chiede “chiarezza” ai dem, perché “in queste settimane sono cambiate molte cose rispetto a quando è partito questo percorso. Prima di andare avanti con l’alleanza progressista in Sicilia il Pd dovrà fare chiarezza e dire se l’agenda sociale e ambientale del M5S è la loro stessa direzione o se ormai i percorsi sono altri, in linea con insulti e dichiarazioni di questi giorni. Per noi quello che succede a Roma succede a Palermo”.

Conte definisce il Pd “arrogante” e rivendica: “Siamo più progressisti noi”. Sulla crisi di governo “si prova a scaricare la colpa sul M5S, che ha solo chiesto di risolvere qualche criticità, è un’infamia dire che ha tradito. Noi siamo i veri progressisti, tocca al Pd decidere che fare, se cercano una svolta moderata che possa accogliere anche Calenda noi non ci possiamo stare, è ovvio”.

Per Enirco Letta invece “la scelta è chiara, noi o Meloni, due Italia profondamente diverse”. Quella del Pd “sarà una campagna casa per casa, strada per strada”, il punto di partenza del programma è l’agenda Draghi, “ma andando più avanti su lavoro, giustizia sociale, lotta elle diseguaglianze e diritti”. Con M5S “il percorso è interrotto, il 20 luglio è stato il punto di non ritorno”.

E nel pomeriggio, intervistato su Rai3 a “In mezz’ora”, rincara la dose: “Non farò una campagna astiosa contro M5S, ma la rottura è irreversibile. Avevo detto a Conte se prendete una decisione di questo tipo questa sarà la conseguenza e siamo lineari con questa scelta”. Quanto al progressismo invece: “Siamo molto più progressisti noi dei 5S su diversi temi, posso fare l’elenco”.

(Unioneonline/L)

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