«Io, il ministro Tajani e Crosetto e l'amministratore delegato di Leonardo» Roberto Cingolani «siamo stati denunciati alla Corte Penale Internazionale per concorso in genocidio. Ora io credo che non esista un altro caso al mondo e nella storia di una denuncia del genere».

Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ospite a Cinque minuti di Bruno Vespa, in onda questa sera su Rai1.

«Riduttiva la tesi degli infiltrati alle manifestazioni»

«Io ho grande rispetto delle manifestazioni – ha aggiunto a proposito delle proteste a sostegno della popolazione di Gaza e della missione della Global Sumud Flotilla - ne ho organizzate una infinità. Le violenze erano organizzate e preordinate, non da chi organizzava ma sono fenomeno un po' più ampio. Uno degli striscioni di testa inneggiava al terrore del 7 ottobre, quando si consente a chi inneggia al terrorismo di Hamas di stare in testa al corteo forse la tesi dei semplici infiltrati è un po' riduttiva. Ma ho grande rispetto per le persone scese in piazza per una questione sentita».

«Alla Cgil interessa più la difesa della sinistra che dei lavoratori»

Quanto alla critica sul “weekend lungo” «non sono stata particolarmente dura sullo sciopero, ho detto quello che penso, cioè che era pretestuoso. Nei 10 anni» in cui ha governato la sinistra la Cgil ha indetto «6 scioperi generali, nei tre anni» del suo governo «4 scioperi generali, lo fa mentre aumentano occupazione e salari e diminuisce la precarietà, e lo fa sulla politica estera, un unicum nella storia del sindacato». Si è trattato, ribadisce Meloni, di uno sciopero «pretestuoso» perché si vede che la Cgil «è molto più interessata a difendere la sinistra più che i lavoratori».

«Clima imbarbarito, non conto più le minacce di morte»

«Temo un clima che si sta imbarbarendo parecchio – ha detto ancora – L'Italia ha già attraversato questa storia. Vedo tante cose che cominciamo a dare per normale e normali non sono. Io non conto più le minacce di morte, non faccio più nemmeno in tempo a segnalarle. E penso che ci siano delle responsabilità, di chi per esempio dice che ho le mani sporche di sangue, che io e questo governo siamo complici di genocidio. Io sono una persona che sa stare nella dimensione del conflitto della politica ma stiamo cominciando a sperimentare qualcosa di diverso, e penso si stia sottovalutando da parte di chi ha pensato di fomentare la piazza. Attenzione perché poi le cose sfuggono di mano». 

«Colle? Faccio il presidente del Consiglio, mi basta»

Rispondendo a chi, come Matteo Renzi, sostiene che la sua ambizione sia quella di andare al Quirinale «il problema di quelli che hanno passato tutta la vita a pensare a che incarico dovessero ricoprire pensano che tutti siano come loro: io ragiono in modo diverso, sto facendo il presidente del Consiglio, le posso garantire che mi basta e mi avanza». 

«Liste d’attesa? In 7 mesi 1 milione di prestazioni in più»

Meloni ha poi parlato di sanità: «Nei primi 7 mesi di quest'anno per le rilevazioni che abbiamo sono state fatte un milione in più di prestazioni» rispetto al 2024, «se continuiamo con questo ritmo a fine anno saranno due milioni di prestazioni in più, significa che le cose stanno cominciando a funzionare meglio».

«Anche quest'anno si può chiedere una mano alle banche»

Sul possibile intervento sulle banche in manovra «l'abbiamo già fatto lo scorso anno, non ho intenti punitivi verso il sistema bancario, che è un asset della nazione. Confido si possa trovare soluzione anche quest'anno, perché c'è chi ha potuto contare su uno scenario migliore, anche generato da quello che la politica ha fatto. Ci invece sono degli italiani che però ancora vanno messi in sicurezza, e penso che si possa chiedere una mano», alle banche «come l'anno scorso».

(Unioneonline/D)

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