Sanità, Cappellacci: «Con Todde un vuoto di potere senza precedenti»
Il deputato di Forza Italia: «Precarietà totale dopo la sentenza della Corte costituzionale sui commissariamenti: incredibile caos istituzionale»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«La sanità sarda è sprofondata in una condizione di caos istituzionale e precarietà assoluta per responsabilità diretta della presidente della Regione Alessandra Todde». La vede così Ugo Cappellacci, presidente della commissione Affari Sociali e Salute della Camera dei deputati, dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittima la legge che ha portato al commissariamento delle aziende sanitarie.
Un verdetto, secondo l’ex governatore, «che ha fatto emergere tutta la fragilità giuridica e politica della riforma voluta dalla Giunta Todde. Una riforma mal concepita, mal scritta e oggi clamorosamente sconfessata. Il risultato», sottolinea l’esponente azzurro, «è sotto gli occhi di tutti: aziende sanitarie senza una guida legittimata, senza commissari, senza direttori generali, con funzioni attribuite in via provvisoria a direttori sanitari e amministrativi i cui incarichi risultano essi stessi travolti dall’impianto normativo dichiarato illegittimo. Altro che continuità amministrativa. Questa è una precarietà totale, un vuoto di potere che paralizza le decisioni, espone il sistema a contenziosi e scarica sui cittadini le conseguenze di una gestione improvvisata.»
La sanità, secondo Cappellacci, «non può essere governata per decreti tampone, note interne o forzature interpretative. Qui non siamo di fronte a un normale passaggio di fase, ma a un sistema lasciato senza testa, proprio mentre ospedali, territori e personale sanitario affrontano carenze strutturali, liste d’attesa interminabili e servizi sempre più fragili».
La responsabilità del «disastro è tutta della presidente Todde, che deve assumersela. La sanità non è un laboratorio ideologico né un terreno di scontro: è un servizio essenziale che richiede competenza, stabilità e rispetto rigoroso delle regole. Ogni giorno di incertezza è un danno per i pazienti, per i professionisti sanitari e per l’intera comunità sarda».
Enrico Fresu
