La presidente Todde metta in riga l’assessora Manca. Questo il senso di una lettera inviata da quindici consiglieri regionali dell’opposizione ad alcuni giorno dallo scontro fra Desirè Manca e i sindaci, rappresentati dalla presidente dell’Anci Daniela Falconi.

Un battibecco nato da un mancato incontro sui centri per il lavoro e sull’Aspal. L’assessora, che si occupa proprio di lavoro, ha accusato i sindaci di diserzione su un tema cruciale come l’occupazione, loro hanno replicato parlando di mancato rispetto istituzionale e di inviti non inviati. Alla fine entrambe le parti hanno chiesto scuse formali all’altra (QUI LA NOTIZIA).

«Un normale disguido è stato trasformato in uno scontro istituzionale surreale, privo di significato e pericoloso», attaccano  Paolo Truzzu, Emanuele Cera, Antonello Floris, Francesca Masala, Corrado Meloni, Fausto Piga e Cristina Usai di Fratelli d'Italia; Franco Mula, Gigi Rubiu e Stefano Schirru di Alleanza Sardegna - Partito Liberale Italiano; Umberto Ticca, Giuseppe Fasolino e Aldo Salaris dei Riformatori Sardi; Alberto Urpi di Sardegna al Centro - 20Venti; Alessandro Sorgia del Gruppo Misto.

La lettera prosegue: «Sarebbe opportuno richiamare ad un maggior senso delle Istituzioni e al rispetto di una minima grammatica istituzionale, avendo come primo obiettivo la collaborazione e non lo scontro al solo fine di alimentare il consenso personale».

Manca viene attaccata perché avrebbe trasformato un difetto di comunicazione in un « duello rusticano, alimentando anche il libero sfogo dei suoi follower social nei confronti dei sindaci, con alcuni attacchi gratuiti, pericolosi e finalizzati esclusivamente a delegittimare le Istituzioni». Ai consiglieri regionali non è piaciuto neanche l'attacco nei confronti della presidente dell’Anci, Daniela Falconi, alla quale l'assessore Manca ha addirittura chiesto formali scuse.

«Crediamo che nella storia autonomistica della Sardegna non sia mai capitato che un assessore regionale individuasse i sindaci come controparte e soprattutto li esponesse a una simile gogna mediatica. Siamo convinti che tale comportamento sia oggettivamente inopportuno, disdicevole e indegno di un rappresentante istituzionale, perché la risoluzione dei tanti problemi che attanagliano la nostra Sardegna può avvenire solo attraverso il riconoscimento reciproco, i corretti rapporti istituzionali e la collaborazione tra esecutivo, Consiglio e sindaci». 

(Unioneonline/E.Fr.)

© Riproduzione riservata