È subito scontro tra l’assessora al Lavoro Desirè Manca (insediata da qualche mese) e la presidente dell’Anci Daniela Falconi (eletta da poche settimane). 

La prima ha accusato alcuni sindaci di non essersi presentati a una riunione da lei convocata. L’associazione dei primi cittadini sardi replica: non è arrivato alcun invito, ora chieda scusa. 

All’ordine del giorno dell’incontro della discordia, che si sarebbe dovuto tenere ieri mattina, c’era il confronto su un progetto dell’Aspal per il finanziamento delle sedi territoriali dei centri per l’impiego. In ballo ci sono 14 milioni di euro, da spendere entro il 2025. Manca ne ha scritto social:  «Al mio arrivo era tutto fermo, bloccato. Si sarebbe dovuto tenere un primo incontro preliminare di raccordo con i sindaci dei Comuni coinvolti nel progetto, organizzato in video conferenza per agevolare la presenza degli invitati». Ma è «saltato per la mancata partecipazione da parte di alcuni dei primi cittadini convocati», accusa l’assessora, che prosegue: «Su questa partita è molto importante che ci sia la collaborazione dei Comuni, con i quali è necessario fare un lavoro di squadra per individuare le sedi fisiche in cui il progetto potrà vedere la luce e svilupparsi efficacemente. In un momento storico in cui il tasso di disoccupazione nella nostra regione è altissimo, è necessario lavorare speditamente alla riorganizzazione dei Centri per l’impiego di tutta l’isola, e in questo percorso la partecipazione dei sindaci è di fondamentale importanza. Ho convocato questa riunione confidando nel fatto che l’obiettivo fosse comune. Provvederò a convocare nuovamente i sindaci, questa volta in presenza». 

Dall’altra parte non ci stanno. E in una nota la presidente Falconi (sindaca di Fonni) e il segretario Francesco Spiga (sindaco di Vallermosa) spiegano che «da una prima verifica non risulta pervenuta alcuna convocazione né alle mail dei sindaci sardi e nemmeno all’Anci Sardegna che solitamente fa da raccordo fra istituzioni». Ancora una volta, attacca Falconi, «i sindaci vengono esposti ad una pubblica gogna per quello che sembrerebbe un semplice disguido nelle convocazioni che si sarebbe potuto risolvere con una telefonata. Spiace constatare che questa “leggerezza” arrivi proprio da chi rappresenta le istituzioni e dovrebbe ben conoscere il lavoro che ogni giorno tutti i sindaci svolgono per le proprie comunità».

Dall’Anci aggiungono: «Confidiamo in un ripensamento dell’assessora circa le parole utilizzate e non sarebbero male nemmeno le scuse ufficiali». 

Enrico Fresu 

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