04 novembre 2016 alle 16:55aggiornato il 04 novembre 2016 alle 18:37
"La Sardegna fuori dal Senato se vincerà il sì al referendum", l'attacco di Mauro Pili
"Un attacco all'autonomia della Sardegna", lo definisce Mauro Pili, deputato di Unidos. La riforma costituzionale, sulla quale i cittadini saranno chiamati a esprimersi il 4 dicembre con il referendum, "lascia fuori l'Isola dal nuovo Senato", denuncia Pili. Tutto ruota attorno all'articolo 3 dello Statuto sardo "che stabilisce una clausola di incompatibilità per i consiglieri regionali con il mandato parlamentare", dice ancora il deputato di Unidos. "Se dunque entrerà in funzione il nuovo Senato, la Sardegna resterà fuori" finché non si procederà a una modifica dello Statuto che ha bisogno di una procedura costituzionale. Considerati i tempi che normalmente occorrono per una revisione costituzionale, "prima di un anno la Sardegna non potrebbe esprimere i suoi rappresentanti. Questo fatto rappresenta una gravità inaudita", denuncia ancora Pili, "ed è la conferma che si tratta di una riforma non solo nefasta per la norma di supremazia nazionale ma anche perché nega la rappresentanza della Sardegna al Senato, così come di tutte le altre regioni a Statuto speciale. "Il Capo dello Stato deve intervenire per rispedire alle Camere questo pasticcio perché in questo modo si configura l'inagibilità di un organo, il Senato appunto, che non potrebbe mai operare con un plenum gravemente compromesso".
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